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Apologia di Nico Robin

“No infatti, queste rovine non mi appartengono, come non appartengono a nessun altro. Sappi che il peso della storia che hai cancellato è abbastanza grande da trascinarti nella tomba. Ciò che hai distrutto è un tesoro inestimabile. La storia si ripete ma l’umanità intera non può tornare indietro nel tempo. Ma questo tu non lo capisci vero? Ormai è troppo tardi, è troppo tardi per le scuse…”

[Capitolo 265]

 

Avete notato l’evoluzione così palese, così radicale che ha avuto questo personaggio dopo il time-skip? E non sto parlando di power-up, mosse urlate a squarciagola (stereotipo oramai dello Shonen) o quant’altro.

No, sto parlando di qualcosa di molto più sottile. Nel capitolo 804 abbiamo una Robin fantastica che piange, dimostrando non solo una maturità piena, ma soprattutto una libertà di esprimere finalmente le proprie emozioni che prima non era in grado per mancanza di fiducia verso il mondo intero.

La fiducia per i suoi amici è totale ormai, tale da permetterle di abbassare tutte le barriere che prima aveva con loro, che prima aveva con tutti quanti a dir la verità; maschere di distacco che dall’infanzia fu costretta ad indossare per autodifesa nei confronti di una società che, letteralmente, la voleva morta. Nico Robin finalmente ha dato dimostrazione di aver ricominciato a vivere e credo che questa sua profonda sensibilità sia come una sorta di retaggio inespresso, come se da piccola avesse bruciato le tappe essendo stata costretta a diventare più matura di quanto non fosse la sua età mentre ora si può “rilassare” dando libero sfogo alla dolcezza tipica di una bambina, forse la bambina che non è mai stata e che adesso, nel corpo di una ventinovenne è disposta a diventare.

FRATELLI!

Come avete potuto constatare da questa introduzione, parlare di lei in modo completo è davvero complesso; e abbiamo solo calcato la superficie. Credetemi, questo è il più bel personaggio di One Piece mai creato da Oda, e io ve lo dimostrerò.

Non ci sarà nessun altro che avrà un peso così forte ai fini della trama di Nico Robin. Questo è il personaggio che più di tutti aiuterà Rufy a trovare il One Piece (si, ho scritto IL One Piece e non LO One Piece… Chi cazzo è che scrive lo One Piece? Ma che siete, cacofonici?)
Nico Robin porta con sé un potere enorme, quello della conoscenza, un peso, un fardello che l’ha costretta a scappare da un’organizzazione gigantesca, un parassita che sfrutta il potere dell’ignoranza per dominare sulle masse inconsapevoli.
 

Avete presente quella sensazione che si ha leggendo un libro e restando ammaliati dalla scrittura e dalla psicologia impeccabile di un personaggio che vi è rimasto nel cuore ancora oggi? Che cosa vi ha insegnato quel personaggio, ma soprattutto, come l’ha fatto?

Chi non legge mai avrà vissuto una sola vita. Chi legge molto invece, avrà conosciuto la vita di Renzo e Lucia, Amleto, Edward e Bella (si, ho letto anche Twilight), Tyler Durden, Madame Bovary, e tanti altri personaggi che non smettono di parlarti una volta chiuso il libro ma rimarranno con te per sempre, ti seguiranno, ti consiglieranno, ti sussurreranno e sentirai la loro voce, i loro consigli. Cosa avrebbe fatto lui (o lei) in quel momento? Come si sarebbe comportato?

Vi è mai capitata questa sensazione? Quindi,



 

COSA PUO’ INSEGNARCI NICO ROBIN?

Perché Nico Robin è ossessionata a scoprire la storia inenarrabile a tal punto da farne una ragione di vita, a plasmare i suoi bisogni in funzione di questo obiettivo? 
E se il One Piece (un pezzo) fosse quel pezzo di storia, quel tassello (pezzo, appunto) che manca per completare il puzzle? La chiave di volta che permetterà al mondo intero di insorgere contro i loro governanti che hanno ammantato di mistero per troppo tempo la verità? Conoscere i 100 anni di vuoto significherebbe conoscere Il Pezzo?

Fujitora, il nostro Tigrone viola nazionale rappresenta (insieme a Koby, Hermeppo) la Marina nuova, la Marina che sta cambiando dall’interno. Un’istituzione che dovrà spaccarsi su sé stessa, dovrà affrontare una crisi enorme che culminerà quando verrà scoperto il segreto dietro i 100 anni bui. Allora avverrà la guerra, una battaglia non più tra forze politiche legate da qualcosa di stupido come lo stereotipo di pirati cattivi e marina buoni, ma sarà una battaglia di ideologie, tra coloro che vogliono continuare a detenere e servire il potere e coloro che lo vogliono sovvertire, lo vogliono cambiare. I risultati li abbiamo visti già da ora quando due ammiragli si scontrarono in una certa isola di fuoco e ghiaccio… Prima di esser stato uno scontro fisico tra due mostri, a Punk Hazard ci fu una battaglia ideologica, perché avere il potere di Grand’ammiraglio significa plasmare la futura generazione della Marina a immagine e somiglianza del proprio modo di pensare, e in questo caso del proprio modo di pensare la Giustizia, assoluta per Sakazuki. Ecco perché Kuzan ha preferito andarsene, perché non avrebbe sopportato un solo momento a servizio di un’istituzione che non lo ispirava più, un governo militare fondato su un’ideologia in cui non credeva, un’ideologia come quella del Cane, miope e obsoleta non l’avrebbe sopportata. Questi sono i primi segnali di rottura di un’istituzione secolare come la Marina. Dressrosa sarà la miccia che ridimensionerà tutto il Nuovo Mondo e tutti coloro che vi si trovano all’interno.

Ma andiamo per gradi e analizziamo la situazione dal punto di vista di Nico Robin. Che ruolo avrà lei in tutto questo?

 

ENORME

 

Chiedetevi soltanto per quale motivo i criminali più forti di One Piece, quelli che davvero hanno fatto il male durante la storia e che solo per questo sarebbero dovuti andare a Impel Down per direttissima, occupano invece posizioni importanti come Shichibukai o Imperatori.



Il paradosso della giustizia. Ditemi, chi controlla i controllori?

Mentre Nico Robin che vuole “solo” togliere il velo di menzogna che ricopre per troppo tempo il mondo, già da piccolissima venne dichiarata nemico pubblico numero 1 dal Governo Mondiale. Vedete come la conoscenza può essere un’arma talmente pericolosa da risultare fastidiosa a chi si trova in alto?

Se ci pensate bene, Nico Robin è “fastidiosa” persino per Oda! E sapete perché? Beh, basta guardare le nuove taglie! Come fa uno dei criminali più pericolosi per il Governo Mondiale ad avere solo 130 Milioni di Berry! Se voi foste stati il Governo Mondiale e aveste saputo che nel mondo ci fosse una donna, l’unica in tutto il globo, capace di decifrare i Poneglyph, voi avreste aumentato la taglia di così poco? Insomma, stiamo parlando della donna che ha potenzialmente il potere di rovesciare l’intero sistema!



E perché, secondo voi, Oda l’ha tenuta a freno? Beh, per esigenze di trama, come al solito. Perché negli Shonen ci sono degli stereotipi che non vanno mai abbattutti. Uno di questi è il discorso “protagonista e personaggi secondari”… Nico Robin non è la protagonista di One Piece (e neanche Sanji, con buona pace di Dellimellow), ma Rufy. E per esigenze di trama non puoi aumentare la taglia di troppo perché poi andresti a cozzare con il Monster-Trio! Oppure con Usopp, un personaggio che sta avendo una rivalsa enorme proprio perché rappresenta l’essere umano più “umano” in mezzo a dei mostri capaci di tagliare montagne o prendere a calci l’aria. E’ giusto che Usopp “rimonti” un po’, altrimenti resterebbe sempre la solita macchietta con le sue solite gag e con i suoi combattimenti fortuiti.

Per esigenze di trama, Nico Robin deve stare al suo posto (giustamente direi, è pur sempre uno Shonen e va benissimo così) e Oda ha fatto molto bene a metterle quel valore sulla taglia, ma se ci pensate, credete davvero che Nico Robin, che è nel mondo criminale forse da prima che Rufy nascesse, che costituisce uno dei pericoli più grandi per il Governo Mondiale, per i 5 Astri e anche per i Draghi Celesti, si meriti una misera taglia del genere?

Lo vedete come al mondo fa più paura sapere la verità che avere un frutto potentissimo?
I frutti del diavolo, l’Haki e adesso la new entry, il Risveglio, sono soltanto degli strumenti che permettono di arrivare a tale fine, ma è la conoscenza a detenere il vero potere. E’ la conoscenza IL potere.

Personaggi come Teach, Akainu sono soltanto forti. Non hanno una base ideologica, non conoscono la verità, e per questo purtroppo sono molto pericolosi, perché il loro potere mostruoso può essere manipolato dalle menzogne. La loro forza è mossa da persone che muovono i loro fili per direzionarli come vogliono. Provate ad immaginare quanto potere, invece, può avere una persona che conosce tutta la storia, tutta quanta per intero, non potrà mai essere mossa da nessun burattinaio, da nessun filo, perché conosce, sa la verità e riconosce qual è il vero nemico. Può sovvertire il mondo? Certo che si, ha solo bisogno che più gente possibile conosca la verità, nient’altro, la rivoluzione verrà da sé, il cambiamento sarà inevitabile. Nico Robin sa benissimo che il primo cambiamento da fare è quello mentale, solo con menti nuove si può creare un mondo nuovo. Se si fa la rivoluzione senza avere ben in mente il motivo, senza uno scopo, la rivoluzione rischia di diventare delirio senza fine alcuno, caos ingiustificato che non porta da nessuna parte. Senza conoscenza, senza una giusta causa e un’ideologia morale solida, senza menti cambiate, il mondo resta uguale, solo con qualche palazzo distrutto in più.
 

Lo stesso ex Grand’ammiraglio Sengoku disse una cosa simile dopo Marineford. I palazzi possono essere ricostruiti, non c’è alcun problema a rifarlo da capo; l’importante è che l’idea di Giustizia non venga distrutta nei cuori della gente. L’importante è che le persone continuino a credere nella Marina e nel suo ruolo all’interno del mondo!

Nico Robin è interessata a (ri)scrivere la storia inenarrabile e lo fa per lei, perché è curiosa e avida di sapere, ma lo fa anche per il resto del mondo, perché è grazie ad una bugia se adesso la maggior parte dei paesi della Rotta Maggiore e del Nuovo Mondo sono assoggettati a questa organizzazione criminale mondiale, questo Governo che cerca di unire sotto la sua bandiera tutti i popoli, come se fosse una sorta di globalizzazione modello One Piece.

La maggior parte della popolazione crede di essere al sicuro perché ha questo ente sovra-nazionale che governa occultamente tutto e tutti. La storia insegna che quando uno Stato è corrotto, la popolazione si ribella nei modi più sbagliati possibile generando caos. Pirateria, atti illeciti, violenza gratuita e distruzione senza motivo logico. Ma in questo caso il motivo logico c’è. La pirateria in One Piece esiste perché è uno dei pochi mezzi che permette a coloro che la praticano di essere davvero liberi.

Ma essere liberi significa avere potere, e il potere è come il whiskey, non tutti lo reggono.



Abbiamo casi di eccessiva libertà, di pirati che si concedono troppa “libertà” e utilizzano il loro potere per soggiogare e opprimere. Stanno facendo quello che loro non vorrebbero mai che fosse fatto a loro, ovvero tolgono la libertà, la stessa cosa che loro bramano e impazzirebbero se gliela togliessero a loro volta. Ipocrisia e menefreghismo portato agli estremi.

Abbiamo casi simili anche tra le file della Marina. Tutte queste istituzioni nate come conseguenza all’oppressione dal Governo Mondiale come i pirati, sono semplicemente il campanello d’allarme che fa capire che forse, il mondo non è ancora un posto libero, perché se lo fosse, tutti avrebbero la piena libertà delle loro azioni e non ci sarebbe bisogno di pirati sognatori che bramano la libertà, perché sarebbe alla portata di tutti!

Ma scusate, perché i pirati devono lottare per ottenerla? Perché non esiste! Perché la libertà in One Piece è rara!

Ora, facciamo un piccolo gioco/esempio per capire un po’ i meccanismi di potere utilizzati nel manga: se io sono il capo di uno Stato e rubo i soldi a coloro che in questo Stato ci vivono, come faccio a fare in modo che la gente non si accorga di me quando lo faccio? Semplice, DIVIDE ET IMPERA, una frase latina che dentro di sé racchiude tutta la storia delle dinastie. Creo il partito x e quello y, creo i pro-blablabla e gli anti-blablabla, quelli a favore della cazzata A e quelli contro la cazzata A. Ecco fatto, adesso si scanneranno tra loro, si dividono e litigheranno tra di loro all’infinito su chi dei due abbia più ragione dell’altro e intanto in alto i veri “grandi” guardano i due bambini che si azzuffano e che sono distratti a bisticciare tra di loro anziché guardare il vero nemico che li ha divisi. Marina e pirati sono questi due bambini, con la Flotta dei 7 a fare da cuscinetto, da collegamento tra le due istituzioni. Si azzuffano tra di loro, a volte vince uno, a volte l’altro, a volte ha ragione uno, a volte l’altro, ma tutti e due perdono di vista il vero nemico, un parassita ben più grande di loro che si aggira per il mondo, lo spettro che governa quasi tutti i territori navigabili e calpestabili del globo.

La Marina è stata creata molto probabilmente dai Draghi Celesti come braccio armato per imporre la loro tirannia mondiale; adesso questa istituzione sta auto-implodendo su sé stessa con la Giustizia assoluta di Sakazuki mentre iniziano a nascere forme di morale alternativa nelle nuove generazioni che contestano (o contesteranno) questa visione miope. La Marina che si sta ribellando ai suoi creatori. Poi abbiamo i pirati, un gruppo molto eterogeneo che fa della libertà (personale o dei popoli) il suo cavallo di battaglia, il suo simbolo e il suo scopo. D’altronde nasce proprio per questo, per ottenerla e per combattere chi la tiene sotto chiave e non la distribuisce al mondo equamente. La Marina cerca di combattere la criminalità nata come desiderio di libertà di gente (i pirati) che cerca in tutti i modi di ribellarsi a qualcosa. Dovrebbero farlo verso coloro che davvero gliel’hanno tolta, l’hanno tolta a tutto il mondo, ma questo i pirati non lo sanno, per cui combattono la Marina (che è figlia dei Draghi Celesti).

Voi dite che questi due “figli” faranno pace tra di loro e capiranno finalmente che sono stati i “genitori” il vero problema per tutto questo tempo?

Nico Robin è consapevole del potere che la storia (e per esteso, la conoscenza) ha sulla gente. Conoscere un evento permetterà a quelle persone di non dimenticare mai più e di evitare che quell’evento si ripeta di nuovo per via, appunto, del ricordo e dell’orrore che è avvenuto in quel determinato periodo storico.

Le rovine che Nico Robin trova sono un evidente richiamo a popolazioni che sono state annientate da conquistatori che arrivarono e ci piazzarono la loro bandiera, la loro cultura, distruggendo quelle che già c’erano prima. Con One Piece i 100 anni di vuoto sono una metafora per parlare anche della distruzione di intere civiltà come gli indiani d’America, gli Aztechi, i Maya e gli Incas per via dei Conquistadores spagnoli. Io credo che successe qualcosa di simile anche alle vecchie civiltà che probabilmente popolavano il mondo “vecchio” di One Piece prima che il Governo Mondiale, i Conquistadores, li conquistassero appunto e imponessero la loro “religione” (parola scelta non a caso, una delle armi di distruzione di massa più usata nella storia. Se c’è stata una menzogna che ha giustificato guerre e genocidi più di tutti, quella è la religione).

Durante questi anni e durante la lettura di questo manga, di stronzate se ne sono dette tante, e anch’io voglio dire la mia. Nico Robin è interessata a tutto ciò che riguarda i 100 anni di vuoto, a quel “Pezzo” di storia, e quindi anche alla volontà della D. La speculazione che credo si avvicini di più al mio pensiero è quella che i membri con la D. nel nome appartenessero alla vecchia civiltà che abitava il vecchio mondo prima che venisse conquistato dagli stronzi. Questi personaggi con la D. nel nome hanno un qualcosa di particolare che permette loro di ergersi al di sopra delle masse.

I nemici naturali degli dei sono termini metaforici per descrivere magari un gruppo, un clan, una tribù che si mise contro le dinastie nobiliari di allora (quelle che divennero poi i draghi celesti) e magari persero la battaglia. Potrebbe essere andata così, i Draghi Celesti una volta vinta la guerra avrebbero fatto delle vere e proprie persecuzioni ai membri della D., un po’ come i cristiani uccisi nelle catacombe dai romani; e gli sarebbero sfuggiti alcuni membri. Ecco, questi membri sarebbero arrivati, in modo fortuito, fino a noi, generazione dopo generazione. Personaggi che potrebbero avere nei geni alcuni caratteri primordiali della vecchia dinastia che va contro quella dei Draghi Celesti. Ecco perché i 5 Astri di saggezza tremano di fronte a un pirata che ha questa famosissima lettera prima del cognome…

Rilancio la palla facendovi una domanda: secondo voi per quale motivo Nico Robin non ha voluto che il Re Oscuro le rivelasse i 100 anni di vuoto seduta stante? Sembrerebbe una domanda banale; perché voleva arrivare a conclusioni diverse dalle sue. Per quale motivo Rayleigh dava così per scontato però che lei, se avesse compreso la storia inenarrabile, sarebbe arrivata a conclusioni completamente diverse dalle sue?
Questa è una mia teoria, una speculazione bella e buona, per cui prendetela come tale. In questo caso si parla di storiagrafia.

E che cos’è la storiografia?

E’ in pratica il processo di interpretazione della storia. Recenti studi hanno confermato che la storia è scritta dai vincitori (davvero? Ma tu pensa…) e che questi essendo tali ne elogiano pregi che nella realtà non c’erano. Personaggi storici che magari erano solo dei tiranni dispotici, sono arrivati a noi come nobili conquistatori pieni di coraggio. La storia, quindi, arriva a noi mediante libri, tutta modificata, interpretata in base a coloro che l’hanno scritta e quindi in alcuni casi, fasulla. Noi conosciamo la storia che altri hanno voluto che noi conoscessimo.

Quindi, i pirati di Roger sono riusciti a scoprire la storia inenarrabile e ne hanno tratto le loro conclusioni da beceri ignoranti (perché il Re dei pirati poteva essere quello che volete, ma di sicuro era un ignorantone). Un erudita come Nico Robin potrebbe fare dei collegamenti con altre materie di studio che ovviamente i pirati della Oro Jackson non avrebbero mai pensato di collegare. Perché la conoscenza è multidisciplinare, non è mai un argomento e basta, ma molti argomenti collegati tra loro che si completano a vicenda. Nico Robin è una donna straordinaria, una studiosa che ha padronanza di molte materie e collegare l’archeologia, la politica, la società con la storia inenarrabile, porterà alla vera conoscenza e alla vera distruzione istituzionale di tutti i vari poteri del mondo di One Piece, perché verranno tutti messi in discussione. Abbiamo già una piccola prova di questo, Fujitora sta iniziando a minacciare di abbattere l’istituzione della flotta dei 7. Questo è solo l’inizio, credetemi.

Nico Robin è un’archeologa, e l’archeologia è forse una delle materie più interessanti di tutte quelle che esistono e di cui l’uomo attinge per avere conoscenza. Conoscere il passato dell’uomo significa calcarne il suo futuro. Conoscere il passato dell’uomo significa capire meglio chi siamo e magari dove andiamo. Nico Robin rappresenta la sete di cultura insita in ognuno di noi, una sete di conoscenza che fa di noi, esseri umani.

Rufy pian piano, con il desiderio di diventare Re dei pirati, si troverà a scoperchiare (involontariamente certo, è anche lui un ignorantone, come non se n’erano mai visti prima…) una sorta di Matrix, un inganno che si trova sul mondo da moltissimo tempo e sarà spinto da quella sete di giustizia a dover combattere per la libertà. Perché, parole sue, il Re dei pirati è l’uomo più libero del mondo e in quanto tale, non permetterà mai a nessuno di imporre niente agli altri. E dovrà allearsi con coloro i quali hanno fatto della libertà (per loro e per le altre nazioni) il loro punto fermo.

Sto parlando dei Rivoluzionari, organizzazione a cui Robin in un certo qual modo è affiliata.

La marina verrà spaccata e avremo quella dettata dal Cane Rosso, quella assoluta e vecchia, obsoleta ormai, e avremo una marina nuova, quella di Fujitora, di Kobi, di Garp, di Kuzan che, quest’ultimo, nonostante non ne faccia più effettivamente parte, sarà sempre vincolato a un desiderio morale di fare del bene, e questa ideologia non te la toglie nessun distintivo o carica da ammiraglio. La gente dovrà fare una scelta, che non è vincolata al posto politico, grado o flotta in cui si trovano, queste etichette non serviranno più. La gente si alleerà per un’idea, un sogno in comune. Pirati giusti che combatteranno a fianco della Marina giusta, retta e morale, contro avversari ideologici, non istituzionali. Si scontreranno le alleanze Rufy-Law contro Hawkins-Kidd-Apoo, la Flotta dei 7 verrà distrutta e gli imperatori dovranno fare una scelta. Il tutto per una menzogna, un inganno che metterà i membri di una stessa istituzione uno contro l’altro, e di nuovo, non parlo di marina vs pirati, ma di marina assoluta vs marina morale, alleanza pirata giusta vs alleanza pirata criminale, imperatori leali e imperatori arrampicatori sociali come Teach vs Shanks.

Come sarà possibile che avverrà una cosa del genere? Perché ci sarà una donna che grazie al potere della conoscenza renderà di dominio pubblico la verità e metterà le persone, i singoli individui, non le organizzazioni, di fronte ad una scelta, quella di combattere per restare così come si è e non cambiare niente preservando lo status quo, oppure alimentare la rivoluzione del secolo per distruggere gli schemi vecchi e obsoleti e costruire un mondo nuovo, un mondo basato sulla ricerca della verità.

One Piece è una grossa ciotola piena di liquido Shonen in cui, ogni tanto, accidentalmente o meno, cade qualche goccia di Seinen. Quindi, lungi dal rendere questo fumetto come qualcosa che non è, ovvero spacciandolo come opera magna di letteratura elevata, per carità, però il personaggio di Nico Robin è davvero il fiore che emana un profumo denso di rivoluzione. Questo almeno, per favore, non potete negarlo.

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