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Donquixote Doflamingo: la peggiore carta del mazzo.

[articolo di OnePieceLab]

Questa non è una teoria ma una ricostruzione di eventi, condita di qualche ipotesi.

N.B.: esiste già la wiki italiana o inglese di One Piece che parla di Mingo, quindi eviterò al più di ripetere le stesse cose. Prenderò solo le nozioni essenziali ad introdurre questo lavoro.

Direi che il modo di migliore di ricostruire la vita di una persona sia facendolo dal momento in cui è nato fino alla narrazione attuale. Vi propongo dunque una linea temporale, costruita sulla base delle informazioni presenti nel manga e da qualche SBS.

Partiamo proprio dalla SBS del volume 75:
 

In questa immagine sono contenute due informazioni importanti per questa trattazione. La prima è l'età di Mingo allo stato corrente della storia. La seconda la vedremo più avanti.
Dunque:

Il resto è storia.

Ma a cosa si è ispirato Oda per costruire questo personaggio e il suo mondo?
Come è ormai chiaro, alla Spagna. Ma non solo. Simbolismo ed esoterismo rimangono presenti.

Non a caso, secondo me, Mingo usa l'espressione: "la peggiore carta del mazzo" per definire il "tesoro nazionale di Marijoa". Lui è l'unico "mortale" a conoscerne l'esistenza. Lui stesso rappresenta quindi, di tutta la famiglia, la carta peggiore… la più temibile.

Tuttavia il personaggio di Doflamingo, per quanto possa sembrare strano, è più vicino alla figura del fenicottero che al protagonista del Don Chisciotte.
Fenicottero in spagnolo si dice flamenco, cui si ispira palesemente il nome.
Il mantello, gli occhiali e la polena della nave richiamano ancora questo animale.
Eppure il fenicottero è simbolo di amore, equilibrio, sensibilità, altruismo… un bel contrasto netto con il carattere di Mingo e con i suoi ideali! E allora che c'entra? 

Breve parentesi esoterica: il fenicottero nell'antico Egitto era un animale sacro a Ra, dio solare. Nell'induismo, inoltre, è colui che "conosce il mondo della luce". Il mondo della luce potrebbe essere inteso come una sorta di dimensione del bene, per le caratteristiche viste prima. Ma quelle caratteristiche non c'entrano proprio niente con Mingo. Dunque, volendo viaggiare di fantasia, se consideriamo le parole in grassetto, è possibile che esiste un implicito riferimento alla conoscenza dell'albero sacro della luce solare.

Ma torniamo a cose più concrete. E' interessante fare notare come la figura del fenicottero e il significato di questo animale sembri rispecchiare proprio il carattere di Rocinante. O se vogliamo, gli ideali della famiglia Donquixote.
Il padre, Homing, probabilmente di comune accordo con la madre, era infatti dell'idea che tutti fossero esseri umani. Doflamingo invece, non ha mai sposato questa ideologia perchè è rimasto legato a quella assorbita durante i primi anni di vita. E difatti uno dei suoi principali obiettivi, dopo l'esilio, è quello di avere riconosciuti nuovamente tali poteri. Poteri che 33 anni dopo definirà come i più grandi a cui si potesse aspirare. Assurgere a divinità, avere il controllo assoluto sugli altri, governare col pugno di ferro e lo stile mafioso, distruggendo il Governo Mondiale, sono un pò i sogni/obiettivi di Mingo. Oda coerentemente ha voluto associare a questo personaggio un potere in grado di "manipolare" gli altri.

Doflamingo in sostanza non ha mai smesso di sentirsi un Drago Celeste. Ecco perchè Rocinante mette in guardia Law quando scopre che possiede la D.
Quella famiglia di predestinati (come avevo supposto già nella Teoria della Genesi e nella Teoria del Grande Regno ) è conosciuta come il nemico naturale degli dei, ossia il nemico naturale dei Draghi celesti.
Uno dei segni distintivi di coloro che fanno parte di questa famiglia, o di quelli vicini a questa famiglia, è la capacità di sorridere, anche in punto di morte. Costoro, implicitamente, non temono la morte perchè sanno che "i sogni non avranno mai fine" e che esisterà sempre qualcuno che "erediterà la loro volontà".

Mingo odia profondamente questo sorriso, perchè per lui è sinonimo di tradimento. 
Lui sposa l'ideologia del "SAD", ossia dell'essere spietato, perchè dal "buonismo" non ha mai ricevuto nulla di realmente buono. Sia il padre che il fratello lo stavano quasi per distruggere! Non a caso come simbolo sceglie un sorriso sbarrato. 

Ma non finisce qui. Implicitamente infatti, scegliere di schierarsi contro il "sorriso" non fa che accreditarne la posizione tra le fila dei Draghi Celesti.
Lui vede nel sorriso la sua nemesi.

Chiariti questi punti, vediamo adesso (e finiamo) quale potrebbe esser stato il piano di Mingo nei particolari.

Sappiamo per certo che il suo obiettivo è sempre stato quello di conquistare il mondo, ponendo fine al dominio dei Draghi Celesti. Per farlo doveva possedere tre cose:

Il primo obiettivo è raggiungibile in due modi:

– attaccare il cuore della nazione, prendendone il controllo con la forza, come voleva fare Crocodile ad Alabasta;
– rivendicare il diritto di sovranità.

Cosa ha fatto Doflamingo? Credo lo sapete tutti. Ha rivendicato il proprio diritto di sovranità con l'astuzia e con l'inganno. Leggiamo insieme questa scan:
 

La domanda sorge spontanea: ma se era un pirata ed era stato radiato da Marijoa, con quale autorità ha potuto rivendicare Dressrosa? 
Semplice. Ha minacciato il Governo Mondiale affinchè lo riconoscessero nuovamente come Drago Celeste e gli ripristinassero i privilegi relativi. Senza questo potere non avrebbe potuto convocare la CP0, ad esempio. Quindi che lui sia stato riconosciuto nuovamente come tale è un dato di fatto. Oltretutto è stato egli stesso ad ammetterlo.
Ma di questo nessuno sa nulla.
L'unica voce che gira è che lui ha minacciato il governo per entrare nella flotta dei sette. Questo è anche ciò che sa Law, ma se ci riflettete un attimo non può essere andata in questo modo, non fosse altro perchè è Doflamingo stesso, dopo 8 anni servizio alla Flotta, a dire chiaramente ad un esponente del Governo che quel posto potrebbe lasciarlo in qualsiasi momento (tanto ha Kaido che gli para il culo, dico io).
La conferma è lo stupore sul viso di tutti quando lui afferma di avere radici nobili. Era a questo che si riferiva Vergo quando a Punk Hazard, dopo esser stato sconfitto, disse a Law: "tu non sai niente del passato di Doflamingo".
Law era convinto che facendogli lasciare la Flotta dei Sette e distruggendo la Fabbrica di Smiles lo avrebbe messo in gabbia. Non sapeva che in realtà la fonte del suo potere è la conoscenza del tesoro di Marijoa.

Come potrebbe essere andata dunque?
Beh, è chiaro che qui entra in gioco Vergo. La sua missione è sempre stata quella di passare informazioni riservate a Doflamingo per poter realizzare il suo scopo. Sia per il frutto Ope Ope, sia per il convoglio con l'oro celeste, c'era bisogno di una soffiata. Nel secondo caso, impossessarsi dell'oro celeste rappresentava il pretesto ideale per minacciare il Governo. Un'azione del genere infatti è un'azione eclatante e rischiosa, come dare un pugno in faccia ad un Drago Celeste. Siamo alla stregua del sacrilegio. Ma secondo voi fu l'oro celeste lo strumento del ricatto? Ovviamente no! La perdita di un carico di offerte non lo avrebbe mai potuto mettere in una posizione tale da sottostare a qualsiasi richiesta. Avrebbe solo fatto infuriare qualcuno ai piani alti. Lo specifico perchè c'è ancora chi pensa che sia stato l'oro celeste lo strumento del ricatto.
L'unico strumento con cui Mingo poteva ricattare il Governo era, ed è, il Tesoro di Marijoa. Quando infatti lui afferma: "diciamo che avevano le mani legate", significa proprio questo. Il Governo non si trovò nella posizione di poter rilanciare. D'altronde l'unica soluzione sarebbe stata eliminarlo definitivamente, come voleva fare Sengoku.
Dunque abbiamo da un lato Doflamingo che chiede di essere riconosciuto come Drago Celeste, dall'altro il Governo Mondiale che sotto il ricatto di vedersi sputtanato in giro il proprio segreto, è costretto ad accettare.
La scelta di entrare nella Flotta dei Sette è solo un attenuante, quasi un diversivo. L'unico modo che aveva il Governo di trattare con un pirata senza rimetterci la faccia era infatti quello di farlo entrare nella Flotta. In questo modo l'avrebbe implicitamente "costretto" ad obbedirgli in cambio dell'amnistia.

Esiste tra l'altro un precedente noto: Boa Hancock.
L'imperatrice pirata, 13 anni fa, si fece notare dal Governo Mondiale con azioni mirate, una campagna piratesca al 100%, che le fruttarono immediatamente una taglia di 80.000.000 di berry. In virtù di questo il Governo le offrì la possibilità di diventare un membro della Flotta (quindi l'amnistia su tutto il regno delle Kuja), in cambio di obbedienza. Nonostante la giovane età e le pessime esperienze vissute proprio per mano dei Draghi Celesti, Hancock accettò.

Forti di questo, si erano illusi di avere potere su di lui. L'eliminazione di Moria ne è la prova. Ma leggiamo insieme cosa dice Mingo in questa occasione:
 

Poi va beh, c'è anche chi dice che qui lui stia bluffando. E saremmo al limite del ridicolo. Sarebbe come dire che ad una partita di Poker, con una coppia d'assi in mano, dovrei sentirmi in dovere di bluffare. Lui può fare il bello e il cattivo tempo quanto gli pare.

Doflamingo quindi ha o non ha bisogno di rimanere nella Flotta?
L'amnistia è qualcosa di utile nella sua posizione, almeno per adesso. Tuttavia, considerando che è sotto la protezione di un imperatore e che conosce il Tesoro del Governo, quand'anche dovesse lasciarla ne risentirebbe in parte. Di sicuro deve avere motivi seri per farlo. Ed esaudire i desideri di un novellino come Law non rientra fra questi. Doflamingo non è uno che puoi fregare facilmente. Anche perchè se al posto nella flotta si aggiunge la fabbrica di smiles, la sua posizione di "intoccabile" comincia seriamente a vacillare.

Chiarito anche questo punto, non rimane che spiegare gli ultimi due.
E' chiaro che, una volta diventato Flottaro, una volta costruito il suo impero, diventa difficile riuscire a colpirlo su più fronti, specie se non si conosce il fine ultimo di Doflamingo: mettere le mani sul tesoro di Marijoa tramite l'Ope Ope.
Vergo serviva anche a questo.
Una volta ottenuto il Tesoro e la Vita Eterna, sarebbe caduto il Governo, e con esso la Flotta. Il mondo sarebbe andato nel caos, non avrebbe più avuto bisogno di Kaido, si sarebbe vendicato dei Draghi Celesti e avrebbe dominato incondizionatamente.

Ora, il primo punto l'aveva realizzato alla perfezione. Gli altri due dipendevano dall'acquisizione dell'Ope Ope. Probabilmente è anche per questo che non ha mai dato il colpo di grazia a Law.
C'è anche da dire che ha perso Vergo, ha perso Caesar e la fabbrica di SAD, ha perso la fabbrica di giocattoli e i segreti che erano seppelliti insieme ad essa. Ha perso perfino il mera merda, e rischia seriamente di mettersi contro la marina quando tutto sarà finito, oltre al fatto di mettersi contro Kaido per la perdita della fabbrica di Smiles.

Ora più che mai gli serve l'Ope Ope. Gli serve vincere, per distruggere tutte le prove delle sue malefatte, ed evitare che gli venga messo il bastone fra le ruote dal Governo e da un Imperatore prima di completare la missione.

Detto questo, come potete capire se siete arrivati fin qui, Doflamingo è un madaffakka di prima categoria, uno di quei boss che puoi creare una volta soltanto in un manga, perchè troppo ben riusciti. Per la quantità di informazioni in gioco, per la quantità di riferimenti letterari e non, per la quantità di intrecci e di personaggi in gioco, questa, secondo me, è la saga più impegnativa e bella di sempre.

Onore a Oda.
Onore a Doflamingo.

Alla prossima.
Ciauz!

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