La Voce degli Oggetti

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Roger ha “sentito” la voce dei Road Poignee Griffe. Con questo semplice dato Oda ci ha introdotto in uno dei misteri più fitti, intricati e inspiegabili dell’opera. Da dove deriva questa capacità? Era tutto dovuto a un frutto del diavolo? E’ opera dell’Haki? Bel mistero. E’, ovviamente, ancora presto per speculare a riguardo, ma vorrei far notare una piccola cosa che, nei miei deliri causati dalla rilettura del manga, mi sono sopraggiunti: abbiamo già avuto modo di assistere a un fenomeno paragonabile. Non vi viene in mente nulla? E se vi riportassi questa citazione?

“Perdonatemi… Avrei voluto trasportarvi molto più lontano… Perdonatemi… Avrei voluto vivere l’avventura con tutti voi, per sempre insieme… Comunque sia io sono stata davvero felice. Vi ringrazio di cuore per esservi presi cura di me fino ad oggi! Io sono stata davvero felice…”

Materiale per sentimentalismi facili? Forse. Colpo basso? Probabile. Materiale su cui ragionare? Assolutamente.
La cara Going Merry, nel corso del suo viaggio, si è presa l’onere e l’onore di trasportare i Mugiwara, individui spinti in avanti da una forte volontà -si, si ritorna sempre su quel discorso- sognatrice, pervasi dalla voglia di vivere riassunta nella sua più pura semplicità. Ha dato modo alla ciurma di respirare la libertà arrivando, a sua volta, a trovare un suo cuore e una sua piccola ambizione, quella di navigare per i nakama. Lei stessa, inconsapevolmente e lentamente, è diventata un membro “invisibile” del gruppo, via via sino a prendere corpo spirituale sotto forma di Klabautermann, lo spiritello che rappresenta la manifestazione della nave stessa. L’oggetto, da senza vita, è pian piano divenuto pulsante, colmo di sentimenti e sensazioni, di rammarico ma, sopratutto, di gratitudine. Ma perché? Saranno bastate le sole cure di Rufy & co.? Non penso. L’oggetto si è immerso nelle forti volontà di coloro a cui era più legato e, di contro, ha preso vita e respiro grazie a questi soggetti. Chi ci dice che i Poignee Griffe stessi, pervasi dai sogni di chi li creò in passato, non posseggano una scintilla simile -ma non uguale- allo stesso Klabautermann? Magari Roger, dotato di un’ambizione forte, pura e innocente, è riuscito a vedere e sentire la volontà dei blocchi, facendosi quindi guidare da loro.
Un Klabautermann appare solo davanti agli occhi di chi è meritevole, e credo sia la semplice volontà di chi vuole viaggiare per mare, nutrendosi dell’essenza più semplice del concetto di “libertà”. In fin dei conti, già da tempo, Rufy aveva capito questo concetto, tutto grazie a una vecchia, preziosa compagna di ciurma, che vive nei cuori di ogni Mugiwara, e veglia ancora su loro in ogni asse, in ogni corda e in ogni vela di chi l’ha succeduta. E’ l’oggetto che prende vita. E’ la pecora che, pian piano, muta in leone.

[Rozen]

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