Site icon OnePiece.it

One Piece – La teatralità di Wano

One Piece: la saga di Wano è cominciata, ecco come siamo stati immersi in questo nuovo arco narrativo

Il capitolo 909 ci ha catapultati nella ridente Wano-Kuni, introducendoci mediante quella meravigliosa splash-page, dove è possibile ammirare la cittadina in tutto il suo splendore: eleganti ciliegi in fiore che sovrastano le opulenti costruzioni sottostanti, il tutto circondato da vette rocciose e fluenti cascate, con un’armonia tale da farci quasi sentire il profumo che avvolge il paese, rendendo omaggio alle tipiche costruzioni e illustrazioni che caratterizzavano gli stilemi classici del Giappone feudale.

         

Ma il particolare su cui vorrei soffermarmi è come veniamo immersi in tale urbe: nella medesima pagina possiamo infatti notare un suonatore di Shamisen, uno strumento giapponese a tre corde, simile a un liuto, spesso utilizzato come accompagnamento durante le rappresentazioni teatrali risalenti al XVI-XVII secolo; lo stesso musicista indossa una maschera da Kitsune, raffigurante una volpe, un’importante figura all’interno del folclore giapponese, solitamente dotate di grande intelligenza e in grado di cambiare aspetto assumendo sembianze umane, spesso con le forme di un’attraente donna. Tant’è vero che Oda ci accompagna all’interno del paese proprio con l’apertura di un sipario e delle note musicali di contorno, quasi a voler convincere il lettore di stare assistendo a una vera e propria opera teatrale.
La messinscena potrebbe essere ricondotta a una tipica rappresentazione giapponese, il Bunraku, risalente al XVI secolo, caratterizzato dalla combinazione di tre pratiche: l’utilizzo di burattini, la recitazione e l’accompagnamento musicale tramite lo Shamisen. Ciò che ci viene rivelato nel capitolo è, infatti, una sorta di recitazione da parte dei mugiwara per agire indisturbati all’interno del regno, con Zoro come “rorin-marionetta” al soldo dello shogun di Wano, creando in tutto ciò un contesto quasi “metateatrale”, con l’Eiichiro-sensei che sfrutta i suoi personaggi come “attori” del suo spettacolo, ma che, contemporaneamente, impersonano un ulteriore ruolo in incognito all’interno del contesto narrativo.

Per concludere lo show ci viene mostrato “Zorojuro” intento a compiere un seppuku tramite il celebre rituale che, nell’atto finale, raggiunge il suo apice, riproponendo il misterioso musicista dalla maschera volpina che strimpella con ancora più foga il proprio strumento, come se volesse cadenzare la narrazione e la recitazione dei momenti clou per risaltarne l’atmosfera, proprio come accade nel teatro Bunraku.

Non mi stupirei se nei prossimi capitoli ricomparisse la stessa figura mascherata che ci ha accompagnati nel primo passo alla scoperta del regno di Wano; le Kitsune, radicate all’interno del folclore, appaiono inoltre in numerose opere teatrali con ruoli di rilievo, chissà che non abbia qualcosa di più da raccontarci? D’altronde, nella leggenda, le volpi sono al servizio di Inari, il Kami Shintoista della fertilità, nel ruolo di messaggere.

È assodato che Oda abbia attinto a piene mani dall’arte, la cultura e il folclore che contraddistinguono da secoli il suo paese, proponendoci un miscuglio perfettamente amalgamato di tutto ciò pervenutoci dalle generazioni passate.

Sono certo che il maestro ci delizierà con altri importanti e ricercati riferimenti storico/artistici in quella che sarà una saga fondamentale all’interno dell’universo di One Piece!

ARTICOLO DE IL DRUGO

Exit mobile version