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Perché One Piece non è un capolavoro

capolavoro

Perché il manga di One Piece non è un capolavoro, ma solo un’opera ben realizzata

Lo confesso, per me e solo ed esclusivamente me (Joker) il manga di One Piece non è un capolavoro, ma prima che mi mandiate al patibolo vi pregherei di leggere tutto l’articolo e di trarre ALLA FINE le dovute conclusioni.

 

Iniziamo dalle basi, la parola capolavoro ha due definizioni:

-La migliore di una serie di opere di un’artista, scrittore, regista ecc..In altre parole il “capo” di tutti i suoi lavori.

-Opera che in generale (quindi non confrontata solo con le creazioni dello stesso autore) viene ritenuta eccellente, impeccabile, “a capo” di qualsiasi altro lavoro svolto da chiunque in precedenza in un determinato ambito.

La conseguenza implicita di entrambe le definizioni è che tali opere possono essere punti di riferimento e fonti d’ispirazione per altre persone.

Va da sé che nel linguaggio comune utilizziamo quasi sempre la seconda definizione, infatti quando diciamo che un quadro è un capolavoro intendiamo tra tutti i quadri, non solo quelli di un determinato artista o in una determinata galleria.

E fino a qui tutto ok, se non fosse per un piccolo problema: oggi la parola capolavoro viene talmente abusata da farle perdere quasi il significato stesso.

Fateci caso otto volte su dieci le persone quando devono giudicare una cosa hanno tre definizioni: merda, bello, capolavoro. Ossia nero, grigio e bianco, il resto della scala cromatica (apprezzabile, bellissimo, bruttino, godibile, si poteva fare di meglio ecc…) è andato a farsi fottere. Di conseguenza appena ci si accorge di qualcosa di più bello del normale lo s’innalza subito a capolavoro, proprio perché non ci sono mezze misure.

Si potrebbe aprire una parentesi infinita sul perché ciò accade, ma meglio accantonare la parte socioculturale altrimenti non finiamo più.

 

Bene, fatte le dovute premesse parliamo di One Piece.

Io amo questo manga, lo seguo, ne parlo ecc… Ciò significa che devo trattarlo per forza come capolavoro? No! Ma questo vale per tutte le cose della vita, infatti scommetto che amate un sacco di persone pur sapendo che non sono perfette, ed è qui che si arriva al nocciolo della questione:

One Piece non è perfetto e non raggiunge il livello di capolavoro, tuttavia resta bello, godibile, pieno di misteri da scoprire e chi più ne ha più ne metta.

I perché di questa mia opinione sono svariati, ma non preoccupatevi li elencherò uno per uno partendo dal più scontato

Quando si parla di storie (che sia su carta o su uno schermo) buchi di trama, incoerenze e forzature ci sono sempre da Cappuccetto Rosso alla Divina Commedia, se si vuole trovare il pelo nell’uovo lo si trova. Nei capolavori? Idem, ma sono pochi e futili, non ti chiedi perché Dante non si brucia i vestiti pur passando vicino alle fiamme, a chi vuoi che importi? Viceversa se vedi un’astronauta respirare nello spazio mmm…non è che l’autore ha avuto la migliore delle idee.

Anche in One Piece ci sono diverse incoerenze e sono di vari tipi:

-Incoerenza di trama e personaggi: onestamente trovo assurdo che gente come Crocodile, Lucci o Moria non abbiano l’haki. Ok è un’opera lunga, magari Oda ha notato gap di forza incolmabili e ha voluto rimediare alla cosa, non sapremo mai il perché di tutto ciò, fatto sta che è palese che è dovuto intervenire su un errore in modo da non compromettere ogni futuro scontro.

Altri errori sono i villains “tolleranti”. Ener può sentire tutto e attaccare ovunque, ma non sfrutta mai questo vantaggio mentre viene assediato o Doflamingo che avrebbe potuto uccidere tutti, ma rimanda sempre. Persino Ace poteva essere giustiziato sin dall’inizio della saga di Marineford, ma viene tenuto lì esposto con il solo scopo di far progredire una trama che inevitabilmente sarebbe andata in una direzione diversa, senza la possibilità di avere quegli snodi utili a gettare le basi per gli eventi che caratterizzano la seconda parte del manga.

Per carità ci sta, ma non in continuazione, altrimenti da evento casuale si passa ad abitudine, è una forzatura lecita, ma fino a un certo punto.

Un’altra nota incoerenza sono le manette di agalmatolite che sembrano dei coltellini svizzeri.

Basta una piccolissima quantità per far perdere le forze ad un fruttato (Rufy vs Smoker)

Basta una piccolissima quantità per annullare il potere del frutto, ma non far perdere le forze (gli ammanettati riescono a correre per esempio)

In base alla percentuale di agalmatolite con cui viene fabbricato un oggetto si avranno effetti diversi che vanno dal solo annullamento del frutto fino al perdere totalmente la capacità di muoversi (Udon)

Next??

-Incoerenza da fanservice: sono quelle forzature fatte per dare il contentino ai fan, ultima in ordine cronologico l’arrivo di Marco a Wano e il famoso bigliettino che non è servito a NULLA se non per farci credere che non sarebbe arrivato. Altro esempio è l’haki del Re che da “lo ha una persona su un milione (sempre se riesce a svilupparlo a dovere)” è passato a “lo ha se è fico e ci fa fare degli scontri fichissimi”.

Non scordiamoci poi Chopper! Un personaggio con una backstory FE-NO-ME-NA-LE che gradualmente è stato ridotto ad una mascotte perché ai fan mancava il pupazzo puccioso. Il personaggio di Chopper nasce con un’idea e un tema ben preciso che viene completamente ignorato per fare posto a un tizio che si allontana sempre più dal suo scopo originale incidendo pesantemente sul suo sviluppo e la sua caratterizzazione. È come fare un film sulla vita di un ricercatore e le sue peripezie per trovare una cura contro il cancro, ma dopo 20 minuti lo vediamo lavorare come clown in un circo. Un’incoerenza su tutti i fronti.

Un capolavoro per essere definito tale deve essere coerente con sé stesso, devono accadere cose? Ok allora accadono. Se ne sbatte apertamente dell’opinione comune, di quello che le persone vogliono vedere o che è meglio far vedere. Nessuno ha mai fatto la differenza restando come gli altri. Se è un’opera di guerra i morti devono esserci a flotte, d’amore la passione si deve vedere, distopico bisogna toccare temi scomodi della società ecc…

One Piece spazia su molti temi e situazioni, ma quando deve osare di “cattiveria” non lo fa:

-Jack & co. presentati come sadici, spietati e senza scrupoli. Risultato? Giorni di battaglie e non c’è stato un cadavere a Zou! Poteva far smuovere il pubblico, far capire che davvero quei tizi sono il male puro invece no, solita routine. Stessa cosa per quella pazza di Big Mom, ci siamo dovuti accontentare di Muscat.

-Pell, Sabo, Pagaya, Mr 2, Pound: Sacrificarsi per una nazione, per una speranza, per un amico o semplicemente morire all’inizio del proprio viaggio per via della crudeltà del prossimo…Invece no! Tutti belli sani e salvi rendendo (a posteriori) inutili, incoerenti e privi di emotività quelle scene.

 

Un capolavoro tendenzialmente introduce un tema, un modo di narrare o comunque un qualcosa di diverso a cui nessuno ha mai pensato prima, oppure prende un qualcosa già presente e lo stravolge/perfeziona fornendoci un nuovo punto di vista.

Vi faccio degli nel cinema, anche perché sono film talmente famosi che difficilmente non ne avete sentito parlare, cosa che magari può accadere con libri o altro.

-Blade Runner: ha reso popolare il genere neo-noir introducendo anche una questione che nessuno (in ambito cinematografico) si era posto: se un’intelligenza artificiale sviluppa una coscienza quindi ricordi, paure, sentimenti ecc…sono da considerarsi reali o un semplice difetto?

-Salvate il soldato Ryan: introduce un tipo di regia e di fotografia che sarà poi ripreso nei futuri film/videogiochi di guerra. Stile che viene usato ancora oggi.

-2001: Odissea nello spazio: in passato i film di fantascienza erano trattati come film di serie B, intrattenevano, ma erano “rozzi” e poco considerati. Kubrick con 2001 ha praticamente detto: credete che la fantascienza non possa far riflettere? Credete che non possa sollevare certe tematiche esistenziali? Credete che non possa essere realizzato con uno stile affascinante ed elaborato? Credete male.

-Il Signore degli Anelli: rivoluziona il mondo degli effetti speciali introducendo nuove tecnologie e perfezionando quelle già esistenti. Per esempio Avatar, i film Marvel, 300, Transformesrs e molti altri non sarebbero potuti esistere o per lo meno sarebbero realizzati in una maniera completamente diversa. Per non parlare poi dei costumi e delle scenografie che sono semplicemente pura follia riuscendo a far capire al mondo che i fantasy non sono solo storielle.

One Piece, sotto quest’ottica, cosa ha di diverso o nuovo rispetto ad altre opere? Nulla!

Mondo vastissimo creato da zero con centinaia di personaggi: è prerogativa di un manga fare questo, Bleach ha il suo mondo, Dragon Ball pure e così via. Certo, è più vasto e approfondito rispetto ad altri, ma è normale dato che sono più di vent’anni che la narrazione va avanti, se fosse durato dieci anni sarebbe stato approfondito della metà. Più la storia è lunga più poi dire cose. Idem per la caratterizzazione dei personaggi.

Narrazione: divisa a saghe, c’è il boss di turno, gli scagnozzi, gli alleati, i flashback, il nuovo power-up, i momenti comici, il picco di tensione a 3/4 di ogni vicenda, nel mentre viene svelato qualcosa e infine si procede oltre. Nulla che non abbiamo già visto e rivisto, è solo un po’ più curato.

Battaglie: è sempre una gara a chi mena più forte. Non c’è un minimo d’inventiva o colpo di genio, al massimo gli scontri di Usopp (che si contano sulle dita di una mano) e la lotta finale con Crocodile. Mi piacciono eh, anche io come voi sono cresciuto a pane e Dragon Ball, appunto per questo non sono una novità . Scontri geniali, per esempio, li ha My Hero Academia dove ogni singola volta il protagonista per vincere deve pensare lateralmente e anche l’ambiente circostante o un oggetto improvvisato possono fare la differenza.

Misteri: qui alzo le mani, la loro gestione è incriticabile e i plot twists sono da applausi. Resta il fatto che NON È L’UNICO in grado di fare certe cose. Mai letto Harry Potter o visto Shutter Island?

A questo punto la domanda sorge spontanea

Se One Piece non è un capolavoro perché allora ci appassiona così tanto? Perché ci fa dibattere su ogni minima cosa? Perché dopo anni aspettiamo ancora con ansia l’uscita dei capitoli?

Per rispondere basta una sola parola:

GESTIONE

L’unico modo per intrattenere qualcuno con la stessa storia per anni e anni è quello di saper gestire al meglio ciò che si vuole raccontare. Bisogna che il pubblico, si esalti, si commuova, attenda per poi sorprendersi all’improvviso. Un po’ come con le montagne russe, il percorso deve essere variegato e non tutta salita o discesa.

Oltretutto One Piece ha un asso nella manica: i collegamenti tra capitoli! Oda sa benissimo cosa ha scritto e sa benissimo cosa scriverà, per cui non ci vuole nulla a lasciare indizi per strada talmente piccoli da essere incomprensibili o ignorati per poi riesumarli al momento opportuno. Alcuni esempi sono:

-Le cicatrici di Kaido e Shanks.

-Sanji che nel capitolo 227 (quando incontrano Montblanc Cricket) dice di essere nato nel Mare Settentrionale, cosa (all’epoca) assurda dato che avrebbe dovuto scavalcare la Red Line.

-Momonosuke che si ricordava di Roger.

-Il flashback delle litigate tra Bagy e Shanks dove si vedeva Rayleigh già dal volume 3.

Sono quelle finezze che ti lasciano a bocca aperta, ma che poi riflettendoci non sono difficili da fare dal punto di vista di chi sta narrando l’opera.

Oda non è un genio è solo bravo a fare finta di esserlo.

 

Tutto questo complesso meccanismo di narrazione, seppur con i difetti sopraelencati, funziona magistralmente, è pieno di contenuti, difficilmente annoia e le situazioni sono talmente variegate da accontentare le preferenze di tutti. Insomma, fa MERITATAMENTE successo.

E già sento l’avvocato del diavolo: “Eh! Ma se hai detto che è bello, fa successo, è popolare in tutto il mondo e viene esaltato allora è per forza un capolavoro! Sei tu quello controcorrente”

NO! Riflettete.

Marvel Cinematic Universe, Game of Thrones, Naruto ecc..

Sono bellissimi, creano fenomeni di massa e uccidereste chiunque si azzardasse a spoilerare qualcosa (esattamente come One Piece), ma non sono capolavori. Manca quel qualcosa di sconvolgente, quel cazzotto in piena faccia che ti fa rannicchiare in un angolo a riflettere su una qualsiasi sfaccettatura dell’esistenza da lavoro, società, relazioni fino ai più grandi perché dell’universo. Oppure (come detto precedentemente) basta anche che introduca qualcosa d’innovativo tale da poter aprire le porte a nuovi stili narrativi, tematiche ecc..

Altri esempi di capolavoro sono: Fight Club, Matrix, Devilman, Akira.

Capite adesso perché One Piece può essere definito solamente come un manga ben realizzato? No?

Immaginatevi due supercomputer: computer “OP” e computer “X”

Ad entrambi vengono date le informazioni di tutta la storia dell’umanità che poi elaborano ognuno secondo i propri sistemi.

Alla fine di tutto il processo s’interrogano entrambe le macchine

OP: riesce a fornire qualsiasi risposta

X: riesce a fornire nuove domande

Quale dei due è più importante dell’altro?

Pensateci attentamente.

Un saluto dal vostro Joker.

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