One Piece Capitolo 1088: l’analisi di Tosky

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One Piece Capitolo 1088: in fin dei conti, era solo un vecchio

senza futuro

One Piece capitolo 1088: l’analisi di Tosky

Oggi faremo qualcosa di diverso. Più che una vera e propria analisi del capitolo, ci concentreremo sul personaggio di Garp e proveremo ad andare nel profondo. Non so se questa scelta deluderà qualcuno, ma vi giuro che trovandomi davanti al pc non ho potuto fare altro che lasciarmi andare e buttar giù tutto quello che mi veniva in mente su Garp e l’ho fatto partendo dall’inizio.

Ok, il disclaimer iniziale l’ho fatto. Chiudete gli occhi per 3 secondi, poi riapriteli a partite da qui sotto. Andiamo.

one piece 1088

Ciò che caratterizza più di qualsiasi altra cosa il personaggio di Garp è la presenza per tutta la sua vita di una forte dualità. Ogni aspetto della sua avventura rappresenta delle dicotomie.

  • E’ un grande eroe della Marina, ma allo stesso tempo possiede la D.
  • Ricopre il ruolo di vice-ammiraglio, ma suo figlio e suo nipote sono tra i più grandi criminali al mondo.
  • Serve – indirettamente – il Governo Mondiale, ma odia i Draghi Celeste.
  • Ha dato la caccia per anni a Roger, ma ha allevato suo figlio.

Si tratta di un personaggio profondamente umano, pieno di contraddizioni e sfaccettature. La sua capacità di affrontare le difficoltà della vita, mantenendo comunque una forza interiore e un sorriso sulle labbra, lo rende uno dei personaggi più affascinanti e amati di One Piece. La sua storia è un esempio toccante delle sfide che possono presentarsi quando doveri, etica e amore familiare si scontrano in un mondo complesso e avventuroso come quello di Eiichiro Oda.

Il suo forte senso del dovere, la sua etica, la sua morale vengono messi costantemente alla prova durante tutta la sua esistenza.

IL MARINE E IL RE DEI PIRATI

Come dicevamo, il vice-ammiraglio è stato uno dei più grandi rivali di Roger, gli ha dato la caccia per anni, i due si sono affrontati innumerevoli volte, eppure accetta di salvare suo figlio e di crescerlo come se fosse il proprio nipote.

Dopo l’esecuzione del Re dei Pirati, chi si faceva portavoce della “giustizia”, vede il neonato come una minaccia, come l’erede di una volontà da distruggere, un pericolo per il mondo. Garp, invece, sceglie diversamente e segue le ultime parole del “nemico”.

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Un bambino non ha alcuna colpa.

Il nonno di Luffy sceglie la vita, la speranza, il futuro. Un concetto a cui, come abbiamo visto anche nel capitolo 1088, è molto legato.

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Il futuro dei giovani non ha limiti

Questa scelta è emblematica della complessa natura di Garp. Mentre sarebbe stato suo dovere eliminare una potenziale minaccia per il mondo, ha abbracciato una visione più umana e compassionevole.

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Garp ha rifiutato di giudicare Ace per il suo sangue e ha scelto di proteggerlo, crescerlo come se fosse suo nipote e dargli una possibilità.

E con Ace si andrà a creare un rapporto familiare, d’amore.

NONNO E NIPOTE

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A Marineford, Garp si trova di fronte a uno dei momenti più angoscianti della sua vita. Da un lato, c’è il suo dovere come vice-ammiraglio della marina, e dall’altro, c’è il suo legame familiare con Ace, condannato a morte. Questa situazione crea un conflitto interiore profondo e doloroso per il vice-ammiraglio.

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Inizialmente, Garp cerca disperatamente di far prevalere la sua deontologia da Marine e di sopprimere i proprio sentimenti. Cerca di agire senza compromessi, cercando di distaccarsi emotivamente da suo nipote.

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Ciò genera una profonda sofferenza in Garp che vediamo quando si ritrova faccia a faccia con Luffy. In quel momento il suo dissidio interiore raggiunge il culmine.

Anche Luffy è parte della sua famiglia, vederlo disperato, provato, dannarsi per provare a salvare suo fratello, aggiunge un ulteriore strato di complessità al suo conflitto interiore.

Quando Nonno e nipote stanno per colpirsi, questo conflitto esplode.

Si tratta di una versa e propria esplosione emotiva che indebolisce Garp e lo rende incapace di adempiere al suo dovere di Marine e di affrontare Cappello di Paglia come un nemico.

A prevalere è il nonno, il padre.

Le emozioni prendono il sopravvento sulla razionalità. E così, Garp diventa vulnerabile, come mai accaduto nella propria vita.

Il dissidio riesplode alla morte di Ace. Garp comincia a camminare come se fosse impossibilitato a fermarsi, ma viene bloccato da Sengoku che lo immobilizza. Il vice-ammiraglio gli chiede di tenerlo giù, altrimenti finirebbe per uccidere Akainu.

DOVERE E FAMIGLIA

L’incontro con Dadan, la donna che ha svolto il ruolo di madre per Luffy, Ace e Sabo, rappresenta un’altra scena memorabile che offre uno sguardo ancora più profondo sulla lotta interiore di Garp tra il dovere e la famiglia.

Dadan è profondamente legata ai suoi tre “figli” e si sente tradita dal fatto che il vice-ammiraglio abbia scelto il dovere sopra il bene della propria famiglia.

La reazione della donna è intensa, forte.

Si scaglia contro Garp, è incapace di perdonarlo.

L’uomo resta immobile, accetta la rabbia di Garp, subisce i suoi colpi in modo silenzioso. Anche se il suo volto resta impassibile, dentro di sé c’è una tempesta di emozioni. Il vice-ammiraglio sente fortemente il peso delle sue decisioni, quel conflitto tra il proprio ruolo e quell’amore incondizionato che si prova verso la famiglia.

La sofferenza di Garp è palpabile e Makino intuisce la sua lotta, la sua angoscia.

MAESTRO E ALLIEVO

Nel capitolo 1081, Garp raggiunge Hachinosu, la base di Teach. Il suo obiettivo è quello di salvare Coby, suo allievo catturato dai pirati di Barbanera.

Per farlo dovrà scontrarsi con Kuzan.

L’ex ammiraglio della Marina è stato il primo vero allievo di Garp. I due come ci viene mostrato nel capitolo 1087 hanno instaurato nel tempo un forte legame. Aokiji è praticamente un altro membro della sua famiglia, una sorta di figlio adottivo a cui ha insegnato tutto e a cui ha voluto bene.

Il loro scontro rappresenta un’altra forte fonte di sofferenza per il vice-ammiraglio, ma dal momento in cui i due si trovano faccia a faccia, Garp si dimostra risoluto, ben consapevole di quello che è il suo compito.

Ci riesce perché nonostante tutto, al di là dei tormenti, non perde di vista la propria visione, il proprio credo.

LA GIUSTIZIA TRIONFERA’

Kuzan, in quanto decimo comandante dei pirati di Barbanera, non rappresenta più quella giustizia.

L’EROE MANCATO

Aokiji si avvicina a Garp con l’obiettivo di emularlo, di seguire i suoi passi. Provava un forte senso di ammirazione per il suo superiore, una sorta di mito da cui poter apprendere sia a livello combattivo che umano.

Ma Aokiji non è come Garp.

Prima dell’incidente di Ohara, Kuzan era un personaggio diverso. Era spinto da un forte senso di giustizia, senso della giustizia che veniva definito ardente.

Dopo il Buster Call, questa sua fiamma si attenua, diventa una fiammetta, quasi si spegne.

Kuzan comincia a maturare una visione differente, inizia quasi a sentirsi fuori posto nella Marina. Viene disilluso, vengono meno quelle speranze di giustizia. Un po’ come se la Marina fosse riuscita a renderlo innocuo, a togliergli tutto l’entusiasmo, a renderlo un po’ più menefreghista.

La Marina rende Aokiji rassegnato.

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La differenza sostanziale tra Garp e Kuzan sta proprio in questo.

Kuzan rappresenta l’altra faccia della medaglia. E’ ciò che Garp è riuscito a non diventare. Il vice-ammiraglio nonostante i contrasti, i tormenti, le ingiustizie, è riuscito a conservare la speranza, la fiducia nel futuro.

Kuzan ha permesso che tali sentimenti venissero annientati ed è passato dall’altra parte, al lato oscuro (Barbanera).

L’EROE (GLI EROI) CHE VERRA’ (VERRANNO)

La volontà di Garp non andrà persa. Coby sarà l’uomo che il vice-ammiraglio attendeva: l’uomo che porterà la giustizia alla vittoria. E Attenzione, per giustizia non si intende quella della Marina attuale.

I valori del più grande eroe della Marina sono stati trasmessi a un giovane dai capelli rosa, ma anche ai suoi compagni. Con il capitolo 1088, Eiichiro Oda ci ha presentato il futuro, coloro che seguiranno le parole di Garp fino alla fine. I marine che un giorno attueranno la GIUSTIZIA ONESTA?!

Il nonno di Luffy ha forse (SOTTOLINEO) messo fino al suo ruolo in One Piece, ma sapete cosa? Va bene così.

Si trattava soltanto di un vecchio,
l’importante è aver salvato il futuro delle persone.

Tosky

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