5 validi motivi per NON leggere One Piece

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[Articolo di sommobuta]

Il manga di Eiichiro Oda si è tramutato, nel corso dei suoi 15 anni di serializzazione, in un vero e proprio fenomeno sociale e di costume. In Giappone polverizza record su record di vendite, è il manga più venduto in assoluto nella storia del fumetto made in Sol Levante, ed è uno dei prodotti più conosciuti e apprezzati al mondo. Merito anche di una storia appassionante, ricca di colpi di scena e ottimamente sceneggiata. I pregi di One Piece superano (e di molto) i difetti.

Ma a ben vedere ci sono delle particolarità e delle peculiarità che potrebbero rendere indigesta la lettura. Ecco quindi 5 motivazioni valide per non leggere One Piece.
Come sempre, ci tengo a ribadire che anche questa Top 5 è puramente soggettiva, e rispecchia unicamente le mie opinioni personali.
E come per le precedenti Top 5, non ci sono postazioni, in quanto i punti elencati hanno tutti la stessa importanza.

One Piece è troppo lungo.

Quindici anni di serializzazione. E siamo solo a metà della storia. In una delle interviste più recenti, Oda sensei ha dichiarato che ha davanti a sé almeno – almeno – altri dieci anni di scrittura e disegno. Asserisce di avere tutto in mente, di avere il finale stampato nella testa perché è la prima cosa che ha pensato, e che non vede l’ora di buttare nel calderone della sua creatura quanto di folle e insano ha pensato. Una serializzazione così lunga, però, è sicuramente uno dei motivi per non leggere One Piece. 25 anni di continuum narrativo possono mettere a dura prova anche il più paziente dei lettori. Il quindicenne che nel ’97 ha iniziato a leggere l’opera di Oda, se tutto andrà per il meglio, vedrà concluso il suo manga preferito quando avrà 40 anni.
E chi si vuole approcciare adesso a One Piece, sa già sin d’ora che si ritroverà letteralmente a invecchiare con questo manga…
Terrificante.

One Piece ha il protagonista più irritante di sempre

Nel gotha dei protagonisti che andrebbero presi a scalcagnate nelle gengive ci sono sicuramente Goku e Seiya. Tanto seccante, molesto e insopportabile il primo nella sua candida purezza, quanto arrogante e antipatico nel suo essere sempre e comunque “precisino della fungia” (cit.) il secondo.
Rufy però li batte tutti e due. È irritante, molesto, stupido, idiota, irrazionale e coglione. Si comporta da stupido, idiota, irrazionale e coglione, fa cose stupide, idiote, irrazionali e coglioni. È “Goku” moltiplicato per 10 nei suoi pregi (che per quanto mi riguarda sono difetti), e prego affinchè muoia alla fine dell’opera. O quantomeno, venga sconfitto da Barbanera (o una delle Supernove). E sì, scopriamo gli altarini: ho goduto come un riccio quando gli hanno ammazzato il fratello ed è sprofondato nella più assoluta depressione.

One Piece abbisogna di una lettura attenta e meticolosa

Il fatto di avere una trama intricata e un numero elevatissimo di dialoghi fa in modo che questo sia un punto valido per non leggere One Piece.
Il discorso infatti è ampio e incide sul modo in cui un fumetto viene recepito dalle nostre parti. Per non essere troppo prolisso, anche a costo di inimicarmi praticamente tutti, la maggior parte delle persone che leggono One Piece…non leggono One Piece. Non capiscono un tubo di quello che stanno leggendo, non seguono i dialoghi e non hanno la minima idea di cosa stia succedendo.
Questo perché il lettore “medio” di un fumetto pretende essenzialmente svago e divertimento. One Piece ne offre in quantità industriale, ma sta attento anche a sviluppare nel minimo particolare trame e sottotrame. Non è un caso che il boom assoluto di One Piece sia avvenuto durante la guerra di Marineford, saga fatta solo di “mazzate”, che a detta di Oda è robetta fatta solo per divertire un po’.

One Piece provoca dipendenza

Il contraltare (in negativo) di chi pensa che la lettura attenta e meticolosa di One Piece sia un fattore positivo dell’opera di Oda sensei sta sicuramente nel fatto che questo manga provoca dipendenza. Se è vero che un capitolo settimanale, vista la mole enorme di dialoghi e vignette, riesce in qualche modo a chetare gli animi, è anche vero che stimola il lettore famelico a volerne sempre di più. La dipendenza da One Piece, in tutti questi anni, ha generato – e continua a generare – danni incalcolabili alle menti migliori delle ultime generazioni, tutti impegnati a pensare a cosa stia pensando Oda, a quali potrebbero essere i futuri sviluppi dell’opera e quali colpi di scena questo manga potrebbe riservarci. Io per primo eh, beninteso…
Inquietante.

One Piece è un bel prodotto.

E il fatto di essere un bel prodotto lo pone automaticamente in cattiva luce, perciò non vale la pena di leggerlo. One Piece non è un manga perfetto, non è assolutamente il migliore mai scritto e/o disegnato, ma se siete alternativi (o vi ponete come finti tali), se credete che il successo di un’opera ben fatta (che sia studiata a tavolino o imposta dall’alto non importa: importa il prodotto finale) basti per bollarla come prodotto commerciale (come se fosse una cosa negativa: i più grandi artisti di tutti i tempi hanno prodotto opere e capolavori “commerciali”, non fosse stato così non si sarebbero fatti conoscere) solo perché “piace alla massa”, tenetevi lontani da One Piece. Non leggetelo.
Al suo interno potreste trovare riferimenti alla storia, alla mitologia, al folklore e alla società giapponese (e occidentale). Non sia mai che un qualcosa di “commerciale” vi ispiri ad andare a ricercare quali potrebbero essere questi riferimenti precisi, puntuali, colti e raffinati. Continuate pure a bearvi nella vostra convinzione che “sconosciuto” (e magari “sfigato”, perché non se lo caga nessuno) è meglio. Perché si sa che le vendite sono il male, e un prodotto che vende deve essere per forza di cose “lammerda”.

E voi? Che ne pensate?

Fonte

Articolo originale: http://www.sommobuta.com/2012/11/5-validi-motivi-per-non-leggere-one.html

Ringrazio il sommobuta per aver concesso la pubblicazione di questo articolo sul nostro sito ^__^

Consiglio a tutti un giro sul suo blog: http://www.sommobuta.com/

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