Hogback: quando l’amore si fonde con la necrofilia

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Articolo del 4 Ottobre 2016

Hogback è realmente esistito? Possibile che Oda abbia tratto ispirazione da un personaggio reale per la storia del dottore di Thriller Bark?

BIANCHI! NERI! ASIATICI!
RIUNITEVI TUTTI AL COSPETTO DEL
PANDA

Oggi siamo qui per parlare del più grande chirurgo di fama mondiale presente nel fantastico mondo di Eiichiro Oda

Che? Trafalgar Law? Ma vaaaaaaa…. 

Qui parleremo di Hogback e del Hog-background culturale di Oda che ha reso un personaggio reale un personaggio di fantasia! 

E sì signori! Avete capito bene: HOGBACK E’ REALMENTE ESISTITO

Ma andiamo per gradi… 

CHI ERA HOGBACK?

Hogback era tra i più famosi chirurghi al mondo, famoso per aver salvato migliaia di persone! (ricordate le faccette buffe di Chopper?)

Era innamorato di un’attice famosa, Victoria Cindry, ma il suo amore non era corrisposto… poi lei morì ed Hogback cadde in depressione lasciando il lavoro… 

E quando sei un chirurgo di fama mondiale, in depressione per la perdita della propria amata e si avvicina un tipo che ha combattuto contro Kaido (quindi non l’ultimo fesso) che ti promette che, unendo le proprie forze, avrebbe potuto riportare in vita Cindry? Ti arruoli nella ciurma di Gekko Moria!

Rubarono il cadeve di Cindry e con l’aiuto del frutto Shadow Shadow (Kage Kage no Mi) di Moria essa tornò in vita! O quasi…Una storia di amore, devozione, ossessione maniacale e morte… la stessa che è capitata a CARL TANZLER!

CHI ERA CARL TANZLER?

Carl Tanzler (“nome d’arte” del Conte Carl von Cosel) nacque in Germania a fine ‘800. Qualche anno più in là si trasferì in Florida dove si sposò, dove divenne radiologo e dove iniziò a lavorare allo U.S. Marine Hospital. 

Il dottor Tanzler era affidato al reparto “tubercolotici” (in quegli anni erano molto diffusi gli attacchi di tubercolosi ->CLICCA QUI<- per sapere di che malattia si tratta). La maggior parte dei suoi “amici” erano pazienti, e Tanzler fu costretto a vederli morire uno dopo l’altro… I medici che lavorano in reparto simili cercano di avere un atteggiamento freddo, cercando di “desensibilizzarsi”, ma Tanzler era tenero di cuore: ogno volta che gli morira un paziente egli soffriva… Inoltre, si racconta, che non era molto stabile a livello psicologico: sosteneva di essere spesso visitato in sogno da una sua ava defunta, la Contessa Anna Costantia von Cosel, che gli mostrava una bellissima donna, dicendogli che lei sarebbe stata il suo grande amore!

Nell’aprile degli anni ’30 Tanzler incontra questa donna: Elena Milagro “Helen” de Hoyos. 20 anni. Una bellezza incommensurabile. Gravemente malata di tubercolosi. 

Con il consenso della famiglia di lei, Tanzler decise di salvarla ad ogni costo utilizzando anche metodi poco ortodossi e al quanto fantasiori: intrugli di erbe, terapie a raggi X, elettroshock… 

Durante le cure, lui si dichiarò manifestandole il suo amore e riempiendola di regali, ma la giovane Helen non ne volle sapere. Malgrado tutto, Tanzler sperava che la giovane l’avrebbe amato se lui fosse riuscito a salvarle la vita.

Helen morì a 22 anni. Helen, il suo unico grande amore.

Tanzler, sempre con il consenso della famiglia (al corrente della sua infatuazione), le costruì un mausoleo sopraelevato, per paura che l’umidità del terreno potesse intaccare il suo corpo. Ogni giorno si recava al cimitero a trovarla, e la famiglia di Helen era commossa dall’affetto dimostrato dal dottore per la giovane. Quello che non sapevano, però, è che l’ossessione di Tanzler stava prendendo una brutta piega.

Ogni notte Tanzler si introduceva nel mausoleo, e sottoponeva il cadavere della ragazza a ripetuti trattamenti di formaldeide per cercare di mantenere il corpo incorrotto. Si sdraiava di fianco a lei, parlava con lei per ore. Ad un certo punto installò perfino un telefono, per poterla chiamare durante il giorno e illudersi di comunicare con la sua Helen. 

Il dottore, anni dopo, dichiarò:
Il fantasma della fanciulla mi faceva visita ogni notte, chiedendomi di portarla via da quella tomba.

Fece appunto questo: trafugò la salma, e la portò a casa. Helen era morta da due anni a questo punto, e Tanzler lottò furiosamente contro il decadimento del suo corpo, utilizzando una marea di preservanti, vuotando una dopo l’altra bottiglie di profumo per nascondere l’odore della carne marcescente. Nonostante l’inevitabile putrefazione avanzasse veloce, il dottore cercava di figurarsi un felice rapporto di coppia, parlando con il cadavere, improvvisando per lei romantiche canzoni d’amore all’organo. Col tempo la decomposizione progrediva, ma i metodi estremi di Tanzler cercavano di bloccare l’immagine di Helen: le ossa si ruppero e le legò con fil di ferro e grucce… si occhi si decomposero e li sostituì con occhi di vetro… la pelle si sgretolò e la rimpiazzò con una miscela di seta, cera e gesso… gli organi collassarono e riempì il corpo con stracci per mantenerne la forma… i capelli caddero e li trasformò in una parrucca (si dice che i capelli siano stati “donati” al dottore dalla madre di Helen… n’altra sana de mente!)… 

Ciò che divenne non era Helen: era una grottesca e rozza caricatura di ciò che era Helen un tempo… 

Secondo alcune testimonianze, sembra che Tanzler avesse anche inserito un tubo di carta al posto delle parti intime, come sostituto della vagina durante i rapporti sessuali. In realtà, nei rapporti dell’epoca non si fa menzione di questo dettaglio, ed è plausibile pensare che il rapporto fra lui ed Helen fosse solo di tipo platonico (per quanto possa essere platonico un amore come questo!)

Per ben 7 anni continuò questa sua “storia” con Helen, riempiendola di profumo, creme, disinfettanti, composti chimici… poi la voce arrivò alla sorella di Helen che fece arrestare Tanzler nel 1940.

Tanzler non fu giudicato malato di mente, ma fu dichiarato colpevole solo per la distruzione della tomba e per il furto del corpo: i reati, però, erano già caduti in prescrizione e lui non fu mai punito se non con pochi giorni di carcere… 

L’opinione pubblica lo considerava un romantico più che un disturbato mentale. Faceva quasi tenerezza e per questo ricevette molte lettere nei pochi giorni passati in carcere. 

La mummia in gesso di Helen fu seppellita in una tomba senza nome dopo un secondo funerale pubblico dove la gente accorse in massa per vedere la “donna resuscitata“.

Tanzler, uscito di galera, non riuscì a staccarsi dalla sua ossessione e si ricostruì una seconda copia raffigurante il suo amore perduto, con il quale visse fino alla morte, avvenuta nel 1952. Scrisse delle memorie, passò i giorni mostrando ai turisti il pupazzo e visse raccontando la sua vicenda ai curiosi.

La leggenda vuole che il dottore fu trovato senza vita disteso sul pavimento fra le braccia del suo manichino, e un’altra leggenda dice che Tanzler era riuscito a sostuire il finto manichino con il primo, e che quindi morì tra le braccia della vera Helen!

Questa è la storia del dottor Carl Tanzler, che a me ha fortemente ricordato quella del dottor Hogback: sotto la patina di necrofilia c’era una reazione troppo umana, ovvero quella di non accettazione della morte della propria amata… 

E voi cosa ne pensate di questo paragone? 
Fateci sapere! 

 

PANDA STUDIO

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