Il Clima Tackt e il pilastro che spianò la via lattea

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                                                                                                   [ARTICOLO DI NAMI D.] 
 
L’arma che accompagna la nostra navigatrice sin dai tempi di Alabasta è il Clima Takt, un bastone componibile dotato di una particolare tecnologia che gli consente di generare bolle con proprietà differenti. Venne costruito da Usopp sulla base della vecchia arma utilizzata da Nami: un semplice bastone rosso che può essere smontato in tre parti.
 

Molti di voi sapranno già che, con buona probabilità, Oda si è ispirato al Nyoibo, l’arma del piccolo Goku. Come si può vedere in molte tavole (ad esempio la copertina del volume 9) il bastone di Nami è molto simile alla prima arma di Goku, pur non presentando, in un primo momento,  la stessa peculiarità di allungarsi over 9000 km. Conoscendo la passione del Sensei per l’opera di Toriyama, ho deciso di fare qualche ricerca su questo particolare bastone sperando di trovare analogie interessanti. Ed effettivamente così è stato.
Sono molti i mangaka che si sono ispirati alla leggenda dello Scimmiotto di pietra per dare vita alle proprie opere, il più famoso esponente è senza dubbio Dragon Ball, ma basti pensare anche a manga come Saiyuki o il meno conosciuto Saiyukiden.
 
 

Ovviamente, anche il Nyoibo prende spunto da questa famosa leggenda cinese.
Vi racconterò qui solo una parte di questa affascinante storia, quella che fondamentalmente è di nostro interesse ora come ora.
 
Lo Scimmiotto, nato da una rupe che racchiudeva in sé le essenze del Cielo e della Terra, divenuto Re delle scimmie sue compagne, decise di trovare il modo per raggiungere l’immortalità e fuggire da Yama, il Re della  Morte. Si mise in cammino alla ricerca di un Buddha, o di un Saggio, e, dopo svariate ricerche, divenne discepolo di un Immortale. Lo Scimmiotto pregò di raggiungere “la Via della Lunga Vita” e così fu condotto all’Illuminazione. Tornato dopo anni dalle scimmie sue suddite, il Re dovette competere con il Demone della Distruzione per liberare il suo seguito dal tormento di questa entità. Dopo aver combattuto con il Demone, lo Scimmiotto prese la sua spada e decise di utilizzarla come arma. 
Di lì a poco, l’immortale Re delle scimmie decise di dotarsi di un’arma più potente e si recò così nel Regno del Mare, più precisamente nel palazzo del Drago del Mare Orientale. Qui, tra varie armi che non lo soddisfacevano, trovò  un pilastro, il pilastro di ferro magico che spianò la Via Lattea. Lo Scimmiotto ne era entusiasta, ma le dimensioni della colonna erano troppo anche per lui. Quando toccò il pilastro, esso si accorciò diventando un bastone la cui taglia poteva essere modificata. Lo Scimmiottò però era avido e non si accontentò. Chiese al Drago anche un abito che potesse intonarsi con la nuova arma, tuttavia quest’ultimo non possedeva nulla del genere. Contrariato e forte del suo nuovo tesoro, il Re delle Scimmie minacciò il Drago che, spaventato, decise di chiamare i suoi fratelli provenienti dal mare Settentrionale, Meridionale e Occidentale. Costoro furono in grado di accontentare lo Scimmiotto e donargli dei vestiti. Allora lo Scimmiotto partì, deridendo i Draghi per la loro vigliaccheria.
 

In questa piccola e riassuntiva parte della leggenda abbiamo modo di apprezzare svariate analogie con l’pera di mastro Oda. Innanzitutto i Draghi del Mare, ognuno protettore di una differente zona, probabilmente la decisione di Oda di suddividere in questo modo le aree marittime del suo ricco mondo è ispirata proprio da questa leggenda e, inoltre, la scelta di iniziare la narrazione dal Mare Orientale potrebbe essere legata proprio al Drago del Mare Orientale, chissà… 
Torniamo però a parlare del Clima Tackt, che dovrebbe appunto essere ispirato all’arma di Goku. Il Nyoibo è una rielaborazione del pilastro di ferro che consentì di “battere e spianare la Via Lattea”, l’unica arma che lo Scimmiotto di pietra ritenesse abbastanza resistente e pesante. 
 
 

Quest’arma sovrumana appartiene dunque al tesoro del Regno del Mare, e il fatto che la sua rivisitazione sia stata affidata alla Navigatrice dei Mugiwara è, secondo me, un’analogia interessante. Nami ha una perfetta conoscenza dell’oceanografia e della meteorologia, padroneggia l’arte del clima, e il suo accostamento con la forza naturale del mare è quasi automatico, considerando anche che, come saprete, il suo some significa “onda”. 
Queste mie congetture, fino a poco tempo fa, erano abbastanza, come dire, campate in aria. Logicamente, il bastone è un’arma abbastanza comune, dunque l’associazione con il Nyoibo sarebbe potuta essere un po’ forzata sotto certi aspetti. Fortunatamente però, con l’ultimo upgrade del Clima Tackt sembra che Oda abbia voluto semplificarmi le cose, strano a dirsi vista l’abilità del maestro di mandare in fumo qualunque tentativo di previsione e/o interpretazione….

Comunque sia, vi confesso che l’idea che la reinterpretazione Odesca dell’arma di Goku fosse stata affidata ad un personaggio come Nami mi ha recato non pochi dubbi. Nami non è un personaggio a cui piace combattere, anzi generalmente preferisce evitare scontri diretti a meno che non ci sia qualche particolare motivazione. Per quale motivo allora affidare a lei il Nyoibo, e non a qualche altro personaggio che avrebbe potuto valorizzarlo meglio? 
Considerando però i riferimenti mitologici citati poco fa, questa scelta narrativa non sembra più essere così “stonata” , considerando il ruolo incarnato dalla Navigatrice.

 
Ovviamente, tutto ciò che ho scritto fin ora è frutto di una mia idea personale, non so se effettivamente Oda abbia scelto l’arma di Nami in base a queste analogie, però devo ammettere che le possibilità non sono poche e che, effettivamente, si tratta di un parallelismo davvero affascinante.

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