Drum e le sue bellezze: tra neve e trulli

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Drum, l’isola dove la perseveranza di un uomo a non rinunciare al suo sogno ha permesso la realizzazione di un miracolo

Il dottor Hillk ha dedicato tutta la sua vita alla realizzazione di un sogno: fare in modo che i ciliegi fiorissero nel regno di Drum; nonostante sia un paese dove è sempre inverno. Per salvare il cuore degli abitanti del suo paese, il dottore è stato pronto anche a sacrificare la sua vita. Grazie alla sua forte determinazione, altri hanno raccolto la sua eredità e realizzato il suo grande sogno.

Per celebrare la partenza del suo amato apprendista e la caduta della tirannia nel paese di Drum, la dottoressa Kureha regala a tutti uno spettacolo mozzafiato. Con i cannoni dell’armeria spara in cielo la polverina che le aveva lasciato Hillk prima di morire. Una volta in aria, la polvere si è mescolata alla neve, tingendola di rosa. L’immagine regalataci è quasi paradisiaca. Anche nella realtà si può assistere ad un fenomeno simile, seppur non abbia la stessa valenza positiva.

In natura, la colorazione della neve è data dalla presenza della Chlamydomonas nivalis, un’alga appartenente ad una famiglia di organismi unicellulari estremofili. Queste alghe si trovano prevalentemente in alta quota e nelle zone polari e al fine di schermarsi dal sole (dalle radiazioni ultraviolette in particolare) producono dei carotenoidi, tra cui l’axastantina. I carotenoidi sono dei pigmenti organici ed, in particolare, l’axastantina è un carotenoide tendente al colore rosso, ed è appunto grazie ad essa che la neve si tinge di rosa. La produzione di questo pigmento è favorita dalle alte temperature e da lunghe esposizioni ai raggi solari, motivo per cui si verifica prevalentemente in estate.

Non solo uno spettacolo

La diffusione di questi pigmenti nelle aree di proliferazione della alghe non ha come unico effetto la colorazione della neve, ma ne causa anche un suo più rapido scioglimento. Infatti, scurendosi, la neve perde gradualmente la capacità di riflettere i raggi solari, scaldandosi così più velocemente. In questo modo, le alghe aumentano la loro area di proliferazione, raggiungendo anche gli strati nevosi più profondi. Si viene a formare così un circolo in cui una neve più morbida e calda permette maggiore proliferazione delle alghe, che a loro volta diventano causa del maggior scioglimento della neve.

Casi di neve rosa sono stati registrati anche in Italia. Alcuni esempi sono Cortina nel luglio 2013 o l’Appennino toscano nel marzo 2018. Casi simili sono stati registrati anche in altre zone, come Groenlandia e Antartide, dove le alghe presentavano colorazioni brune o azzurre.

L’altra meraviglia di Drum

Oltre allo spettacolo della neve rosa, la saga dell’isola di Drum nasconde un’altra piccola citazione del mondo reale, ed in particolare della nostra bella penisola. Infatti, le case del villaggio Bighorn sono trulli.

I trulli sono un vero e proprio simbolo della Puglia, oltre ad essere stati dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità dal 1996. Si pensa che i primi trulli siano stati costruiti nel XIV secolo, come depositi per il bestiame e gli attrezzi agricoli, ma che solo nel XV secolo si sia raggiunta la loro massima diffusione. Secondo la tradizione, il re di Napoli emise un editto che imponeva il pagamento di una tassa per la costruzione di ogni nuovo insediamento urbano. Per evitare dunque di pagare il tributo, il popolo concepì delle costruzioni temporanee confortevoli, ma facilmente demolibili. Infatti, in occasione della visita di un delegato del re, bastava lavorare sulla chiave di volta e l’intera costruzione si trasformava in un cumulo di macerie.

La struttura dei trulli

Inizialmente si scava una cavità nella roccia nel punto in cui dovrà sorgere il trullo. Questo passaggio ha una doppia funzione in quanto serve sia a ricavare i materiali con cui si costruirà il trullo, sia a definire quella che poi sarà una cisterna sotto l’abitazione. Successivamente, si innalzeranno le mura dell’abitazione posizionando in circolo due file di pietre squadrate e riempiendo lo spazio tra di esse con pietrame e terriccio. Grazie a questa tecnica il trullo riesce ad essere caldo d’inverno e fresco d’estate. Si passa poi alla cupola, che è costituita da due strati: uno interno di pietre disposte in cerchi concentrici; uno esterno formato dalle cosiddette “chiancarelle”, lastre di pietra spesse tra i 3 e i 7 centimetri ed incastrate a secco. Anche in questo caso, lo spazio tra di due strati viene riempito con terriccio e sassi. Infine, sulla cima del trullo spicca il pinnacolo, che rappresenta la firma del trullaro; è per questo motivo che si possono vedere diversi pinnacoli nella stessa città. A caratterizzare ulteriormente i trulli, sui tetti spiccano diversi disegni, legati alla storia, alla religione o alla tradizione popolare.

Una mente priva di limiti

Lascia sempre più stupiti vedere come il mondo di One Piece sia così simile al nostro. La cosa forse più affascinante è come queste similitudini siano così eterogenee. Non solo i sentimenti e gli ideali, che sono spesso percepiti come universali, ma anche i paesaggi, le storie e gli eventi naturali che possono sembrare così inverosimili, non sono nulla di più che una trasposizione un po’ romanzata di quella che è la vita reale. Il bello della nostra vita è che non siamo in grado di percepire subito tutto e in modo univoco. Entriamo in contatto con il mondo che ci circonda attraverso le nostre interpretazioni, e questo non deve essere motivo per rintanarci in una bolla di pensiero limitante, ma deve essere uno stimolo a cercare di scoprire sempre di più, cercando di superare gli apparenti limiti che possiamo incontrare, esattamente come ha fatto Hillk con i suoi ciliegi.

 

 

 

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