GARP L’EROE

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Link agli articoli precedenti:

– Aokiji

– Fujitora

(alla fine dell’articolo trovate i link agli allineamenti successivi)

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[Il Caotico Buono segue la propria coscienza e il proprio cuore, senza preoccuparsi di ciò che gli altri si aspettano da lui. Crede nel bene e nella giustizia, ma non tiene conto di leggi e regole. Odia quando qualcuno intimidisce altri o cerca di imporre il proprio volere con la forza. Segue un proprio codice morale, che nonostante sia buono, potrebbe non andare d’accordo con leggi o regole di una società.]

Sapete, all’inizio ero combattuto se mettere lui oppure Fujitora.

Dopo un ragionamento abbastanza lungo però, sono arrivato alla conclusione che in realtà è Garp a meritarsi questo posto, per una sostanziale differenza: Garp può permetterselo, Fujitora no.

La Tigre Viola ha le potenzialità per essere un Caotico Buono, però è ancora troppo presto. Come avete già letto sopra, la peculiarità principale di questo particolare allineamento è l’anarchia personale, dove per “Anarchia” si intende la capacità di saper governare se stessi senza che un’istituzione esterna ti dica cosa sia giusto o sbagliato fare perché non ce n’è bisogno. E l’anarchia è un concetto che mal si applica alla “Giustizia” della Marina, qualunque essa sia, perché la Marina è comunque un’istituzione con delle leggi che vanno rispettate. Tutti coloro che ne fanno parte non possono essere anarchici perché ciò andrebbe contro il concetto stesso della Marina e quindi della Giustizia. Eppure Garp è riuscito comunque a guadagnarsi una fetta di indipendenza in questa istituzione grazie a un fattore fondamentale: l’autorevolezza. Non bisogna però confonderla con il termine “autorità” perché sono due cose completamente diverse. Una persona autorevole può anche non avere autorità, ad esempio, un saggio eremita molto povero che possiede solo l’essenziale per vivere ha autorevolezza perché è un uomo di estrema conoscenza, però non ha nessuna autorità. Nell’inverso una persona autoritaria può anche non possedere autorevolezza e imporre il suo volere solo attraverso la coercizione fisica e/o psicologica. Garp invece è riuscito ad ottenere tutti e due!

Lui ha rifiutato più e più volte la carica di Ammiraglio nonostante la meritasse in pieno, quindi ha puntato più sull’autorevolezza che sull’autorità. L’appellativo di “Eroe” è sinonimo proprio di quell’autorevolezza che con il tempo si è conquistato. Perché è proprio il tempo che scandisce la differenza sostanziale tra Garp e Fujitora.

Quest’ultimo, per quanto dotato di una forte autorità in quanto Ammiraglio, deve comunque sottostare al volere di Akainu, il suo superiore, che gli impone giustamente i suoi ordini e le sue direttive. Non può fare quello che gli pare. L’ultimo esempio lo abbiamo visto con l’atteggiamento che ha avuto con Rufy. Akainu l’ha rimproverato minacciando di chiudere le porte della Marina nei suoi confronti se non fosse tornato con i Mugiwara. Fujitora, per quanto abbia le potenzialità per essere un Caotico Buono, deve sottostare a due fattori principali: il primo è, come abbiamo detto, quello di Akainu che lo vincola a determinati atteggiamenti, il secondo è il suo dado. Come avete letto la scorsa settimana, Fujitora si trova tra due fuochi, quello di Aokiji e quello di Akainu con in mezzo il dado che gli offre uno spiraglio di neutralità in grado di prendere decisioni.

Garp invece non ha nessuno di questi problemi. Pur essendo un Vice-Ammiraglio, e quindi tecnicamente di gerarchia inferiore a Sakazuki, quest’ultimo non si sognerebbe mai di dare un ordine come se lo desse a Fujitora. Non alzerebbe mai la voce contro Garp! Perché il Cane, pur avendo l’autorità, questo è innegabile, non possiede l’autorevolezza di Garp che è comunque una leggenda vivente tra la Marina, è colui che ha combattuto contro il Re dei Pirati, mica cosa da poco.

Vi faccio un altro esempio per comprendere meglio la faccenda:

Quando Garp è arrivato a Water 7, ha trovato Rufy. Ora, indipendentemente dal fatto che fosse lì perché glielo hanno ordinato oppure perché è stata una sua iniziativa, i protocolli dicono che la Marina è tenuta a preservare l’ordine arrestando i criminali, punto.

Garp invece che ha fatto? Se n’è fregato, ovviamente… si trattava di suo nipote, non poteva mica arrestarlo! Anzi, lo ha sfruttato per testare Kobi ed Hermeppo e vedere i frutti del loro allenamento. Quando è tornato alla sede centrale, l’unica cosa che probabilmente ha subìto è stata una strigliata da parte di Sengoku, forse…

A Dressrosa è successa una cosa simile: Garp ha prima incontrato i Mugiwara e li ha lasciati stare. Solo in un secondo momento si è deciso di attaccarli, fallendo la cattura.

Fujitora ha prima incontrato i Mugiwara e li ha lasciati stare. Solo in un secondo momento si è deciso di attaccarli, fallendo la cattura. In questo caso però, Fujitora mancando di autorevolezza, si è beccato le strigliate e le minacce (giustificate) da parte del suo superiore.

Non c’è molto da spiegare sul fatto del perché Garp sia un “Eroe”: ha messo fine alla prima era della pirateria arrestando Roger. Ha vissuto l’era “pionieristica” della pirateria, se così si può dire, con il suo primo rappresentante, Gol D. Roger. E’ stato un suo nemico per molto tempo, hanno combattuto l’uno contro l’altro insieme a quelli che potremmo definire “la vecchia guardia”, Sengoku e Tsuru. Per combattere contro il re dei pirati, Garp l’Eroe deve essere stato fortissimo da giovane, e da uomo che va sulla sessantina non se la cava comunque male. Anche il solo fatto che a Marineford il suo posto è stato a fianco del Grand’Ammiraglio di allora e non insieme agli altri Vice-Ammiragli del suo rango la dice lunga sull’ambiguità della sua gerarchia, e di come il suo titolo militare non rispecchi la sua reale autorità (e autorevolezza) tra i ranghi della Marina.

Non credo esistano aggettivi che meglio rappresentano i tratti caratteristici di due personaggi che, mentre se le stanno dando, si addormentano come dei deficienti.

Come si dice dalle mie parti (in dialetto, ma vi risparmio la lingua “araba”), non è quando “si mangia e si beve” che si vede il vero carattere di una persona, ma quando è sotto pressione, quando deve prendere decisioni importanti che viene fuori il lato più profondo della tua essenza. Oda, come molti altri alla fine, utilizza questa strategia per “celare” la vera psiche di un personaggio. Lo ironizza, lo inserisce sempre in contesti scherzosi, come ad esempio il fatto che mentre lui e Rufy se le stanno dando amichevolmente, si addormentano come dei deficienti. Questi sono i soliti cliché che possiamo notare in One Piece nella descrizione di personaggi che Oda non vuole rivelare di colpo ma che, piuttosto, vuole che il lettore creda si tratti di un fanfarone, di un buono a nulla. Questo contrasto funziona quasi sempre ed è sempre ben gradito dal pubblico.

Ma entriamo nel vivo del personaggio e iniziamo, questa volta, dalla fine. Marineford.

Garp si prende un pugno in faccia da Rufy. Vedete, One Piece è bello per i dettagli, per quelle piccole vignette che poi portano alle Splash-Page. La determinazione di un uomo integerrimo che però non ha il coraggio di fare del male a suo nipote, così fa in modo che sia lui a darglielo, perché solo in questo modo la recita delle due parti può andare avanti, quella del pirata e quella del Marine, e non quella del nipote e del nonno. Garp in cuor suo, nel profondo più totale, desiderava ardentemente che Rufy salvasse Ace, tuttavia le circostanze, ovviamente, lo hanno portato ad indossare la maschera dell’integrità e risolutezza di fronte a un pirata, ma come tali maschere cadranno immediatamente con la morte di Ace…

 

Continua così… cerca di fermarmi con tutte le forze, Sengoku! Altrimenti… io… finirò per uccidere Sakazuki con le mie stesse mani!

 

Questa frase riassume la vera essenza del personaggio di Garp. Da Marine egli sa che Akainu ha fatto bene ad ammazzarlo, d’altronde andava giustiziato, però in quel momento le maschere cadono, tutte quante, e si ritrova un uomo che ha perso momentaneamente il suo rango di Vice-Ammiraglio e si ritrova ad essere istintivamente quello che gli riusciva fare di più, il nonno, l’amorevole genitore e figura paterna che tanto è mancata a Rufy e a Ace. L’uccisione di Ace ha scatenato l’impeto che qualunque padre avrebbe nei confronti del loro figlio, e qualunque nonno avrebbe nei confronti dei propri nipoti. Perché come si suol dire, i nipoti per i nonni, sono figli due volte, perché sono i figli dei propri figli…

Garp in quel momento ha scaraventato all’aria tutte le maschere che hanno dettato il suo autocontrollo fino ad ora, ma adesso, con Ace a terra, non ce n’è più bisogno. Sengoku lo capisce perfettamente e l’unica cosa che può fare è bloccarlo perché sa perfettamente che è impossibile far tornare a Garp queste maschere, quelle del Vice-Ammiraglio integerrimo, almeno non prima della fine della battaglia, per cui si limita a bloccare l’impeto di rabbia che genera in lui, per evitare che faccia qualche sciocchezza.

 

Ebbene, sei stato un padre anche tu Garp…“, dice l’attuale ex-Grand’Ammiraglio a Garp…

In fondo siamo tutti pirati e Marines, siamo tutti combattuti da ciò che è giusto in generale e ciò che è giusto per noi. Garp, come disse anche lui, stava vicino ad Ace perché era quello il suo posto, era lì che doveva stare; però al cuor non si comanda e nella sua anima era segregata una parte di lui che fremeva di gioia nel vedere Rufy che cercava in tutti i modi di salvare suo fratello. E voleva che lo salvasse!
Quando Sakazuki lo ha ucciso, tecnicamente il Cane ha agito entro la legalità, non ha compiuto nessun atto illecito, lo ha giustiziato perché sarebbe dovuto morire molti minuti prima, esattamente nel momento esatto in cui si manifestò il Re Conquistatore di Rufy e fece svenire Mr. 3 e l’altro boia. Quando Garp ha visto morire suo nipote davanti ai suoi occhi, la sua parte “animica” non è riuscito più a controllarla, è esplosa, è uscita fuori e l’Eroe si è comportato da nonno, da padre, da uomo compassionevole.
Perché un genitore, farebbe di tutto per proteggere i propri figli, anche andare contro i propri ideali.

Anche prendersi cura di un’anima innocente che tecnicamente non ha nessuna colpa nell’essere nata.

Ed ecco che qui, proprio in questi dialoghi emerge la natura “Caotica buona” di Garp. Tutte le leggi, i protocolli, il fare del bene per un bene maggiore come la Giustizia (e quindi mettere al corrente la Marina del fatto che Roger avesse un figlio) perdono di valore di fronte ad una persona con un’alta morale come lui.

Se la notizia del figlio di Roger fosse diventata di dominio pubblico, in che modo sarebbe cresciuto Ace? Come sarebbe stata l’entrata in società del “figlio del demonio”? Una persona che rispetta la legge non ha la minima empatia di fronte a domande del genere, non prova nessun rammarico a riguardo. Rispetta la fredda e asettica legge e non si preoccupa delle conseguenze morali ed etiche. Garp invece ha deciso di andare contro la legge per prendersi cura di un neonato. Perché a lui è bastato sapere questo, che si trattasse di un neonato, un’anima pura e innocente che non aveva nessuna colpa.

 

Reverendo

 

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