Luffy e i pirati di Cappello di paglia. Ruoli e gerarchia di una ciurma pirata

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I ruoli della ciurma di Luffy: verità o fantasia?

One Piece è un continuo gioco di rimandi, citazioni e suggestioni reali. Ci si stupisce sempre a constatare quanta verità ci sia dietro una vicenda così assurdamente fantasiosa. Eppure le cose non sono sempre così surreali come Oda vuol farci credere e ogni membro della ciurma ne è un esempio. I ruoli che ricoprono, le loro posizioni e le loro competenze sono assolutamente plausibili, anche quelli più strani, e ricalcano perfettamente i veri ruoli all’interno di un ciurma pirata (e non). Quindi, elenco:

Capitano: Luffy

Sempre presente in una ciurma, eletto ad alzata di mano e con un limitato potere decisionale (tutto veniva sempre sottoposto al giudizio dell’equipaggio), anche se ogni membro era tenuto ad obbedirgli. Poteva essere destituito in qualsiasi momento e la cosa non era nemmeno rara. Nelle ciurme pirata vigeva un rigido sistema democratico, che permetteva ad ogni componente dell’equipaggio di potersi esprimere liberamente.

 

 

 

Vicecapitano: Zoro (non apriamo dibattiti..)

Mmmhh… Il vice non era sempre presente. Il ruolo di Zoro può essere assimilato a quello del nostromo ossia il più alto in grado tra gli ufficiali, preposto a varie mansioni (timoneria, controllo ormeggi, carico e scarico) e del quartiermastro (che si occupava delle relazioni tra capitano e ciurma). Questi ruoli erano molto apprezzati e onnipresenti nelle marine ma non sempre nelle ciurme pirata. I pirati dovevano arrangiarsi con quel che passava il convento e spessissimo erano a corto di personale qualificato. Cosa che rendeva i loro viaggio una vera avventura allo sbaraglio.

 

 

Navigatore/cartografo/pilota: Nami

Se c’era un navigatore, un cartografo o un pilota a bordo di una nave pirata si faceva festa. La maggior parte dei pirati non sapeva navigare, si faceva affidamento sulle (spesso miserabili) capacità del capitano ma pochissime ciurme avevano il privilegio di un esperto del settore a bordo.

 

Cecchino/cannoniere:Usop

Quasi sempre le ciurme avevano degli addetti ai cannoni a bordo. Questo non significa che avessero delle competenze specifiche: semplicemente imparavano ad usarli. Quindi, se un cannoniere professionista capitava sotto mano, o faceva buon viso a cattivo gioco e accettava di diventare pirata o poteva anche buttarsi in mare. Spesso i pirati volevano con loro almeno uno o due bucanieri (conosciuti per la loro mira) come cecchini.

Cuoco:Sanji

Ovviamente c’era sempre qualcuno che cucinava a bordo, non per passione ma per necessità. Come insegna Long John Silver, il cuoco di solito era un pirata anziano o mutilato (o tutti e due) che non aveva la possibilità di partecipare agli arrembaggi e si riciclava chef, preparando degli intrugli mollacciosi e venefici che farebbero storcere il naso anche a chef Rubio. Come Sanji, in una nave pirata il cuoco faceva anche le veci del cambusiere.

Medico di bordo/chirurgo: Chopper

Tasto dolentissimo. Poche ciurme avevano un vero medico a bordo, e quelle più sfigate erano disposte a qualsiasi nefandezza pur di reclutarne uno o di ottenere una cassetta di medicinali. In mancanza del dottore, i feriti venivano affidati (con grande spirito pratico e ben poche speranze) al cuoco o al carpentiere, sopratutto se erano necessarie amputazioni.

Archeologo/scienziato: Robin

L’archeologia non era proprio il passatempo preferito dai pirati, e Robin è l’unica della ciurma di Rufy a non avere un effettivo riscontro reale. Però, però… Spesso nelle navi mercantili o esplorative si univano studiosi di vario genere (sopratutto naturalisti o botanici ma anche geografi) che intendevano condurre uno studio sul campo e solo imbarcandosi potevano avere questa possibilità. In realtà le pochissime testimonianze di prima mano che abbiamo sui pirati dei Caraibi, le dobbiamo a quel pugno di pirati alfabetizzati e istruiti, che spesso si riciclavano scienziati o naturalisti. Questo è il caso di Basil Ringrose, affascinanto dalle scienze naturali quanto Alexandre-Olivier Exquemelin, il medico pirata. Nei loro diari, insime a quello di William Dampier, troviamo delle acute osservazioni sulla fauna e sulla flora delle isola che esploravano.

Carpentiere: Franky

Altra mansione tanto richiesta e non proprio alla portata di tutti. C’era sempre bisogno di un carpentiere, sia per la manutenzione ordinaria che per quella straordinaria (alberi rotti per battaglie o tempeste, paratie distrutte da cannonate, vele devastate, falle e altri disastri) ma pochi uomini potevano davvero fregiarsi delle competenze di carpenteria. La maggior parte delle volte, i carpentieri venivano costretti ad arruolarsi nelle ciurme pirata. E spesso ci rimettevano anche la pelle.

Musicista: Brook

Forse il ruolo meno probabile ma più apprezzato dell’intera ciurma. Uno dei problemi più grossi durante una traversata era la noia: o si combatteva o ci si annoiava e i musicisti dovevano servire a far passare più in fretta quelle lunghissime giornate. A loro spettava una quota in più del bottino e un giorno festivo la settimana, stando ad alcuni codici. A caro prezzo: erano tenuti ad esaudire qualsiasi richiesta (laddove le loro capacità lo permettessero) musicale dei compagni, a qualsiasi ora… Chissà se per una quota in più ne valeva la pena..

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Bibliografia:

  • D. Cordingly, Storia della pirateria, tr.it. A. Tissoni, Modadori, Cles, 2011
  • D. Cordingly, I pirati dei Caraibi. Ascesa e caduta dei signori del mare, tr.it. M. Gezzi, Mondadori, Milano, 2011
  • W. Dampier, Memorie di un bucaniere. Nuovo viaggio intorno al mondo 1697, tr.it. R. Dalla Rosa, Mursia, Milano, 2018
  • D. Defoe, Storie di pirati. Dal capitano Barbanera alle donne corsaro, tr.it. e cura di M. Carpitella, Mondadori, Cles, 2013
  • A.O. Exquemelin, Bucanieri nei Caraibi. Cronache di un medico pirata, tr.it. M. Sacchi, Piemme, Milano, 2005
  • P. Gosse, Storia della pirateria, tr. it. S. Caprioglio, Odoya, Bologna, 2008
  • J.B. Labat, Viaggio alle Antille, tr.it. P. Angioletti Marciano, Le Maschere, Firenze, 1960
  • G. Lapouge, Pirati. Predoni, filibustieri, bucanieri e altri “pezzenti del mare”, tr.it. A. Benucci Serva Excelsior 1881, Milano, 2010
  • H. van Loon, Storia della navigazione. Dal 5000 a.C. ai giorni nostri, Magenes, Milano, 2007

 

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