ZORO E OROCHI, IL DUELLO DEL SECOLO

1895

 

 

FRATELLI!

Se dovessi stilare una classifica dei combattimenti più attesi di sempre, probabilmente inserirei quello di Zoro e lo Shogun di Wano sul podio*. Non voglio esagerare, il cacciatore di taglie è sempre stato uno dei miei personaggi preferiti. Molti di voi esprimono un parere opposto denigrando Zoro per via della sua caratterizzazione piatta e stereotipata, ma personalmente questo discorso non ha senso.

Quando Sergio Leone, il celebre registra della Trilogia del Dollaro, aveva bisogno di un protagonista per i suoi film, scelse (alla fine) Clint Eastwood perché, parole sue: “Ha un viso d’angelo, è inespressivo, anzi ha due espressioni: una col cappello e una senza”**.

Voi direste mai che la Trilogia del Dollaro faccia schifo perché il protagonista è inespressivo? È stata proprio questa caratteristica a rendere i lungometraggi di Sergio Leone, capolavori senza tempo. Ogni volta che guardo il triello ho la pelle d’oca, nonostante quella scena l’abbia vista venti miliardi di volte. Clint Eastwood funziona proprio per via del suo non-recitare!

Simile è il discorso di Zoro. Guardate questa scena, presa dall’ultimo capitolo:

 

 

Lui resta inespressivo. Sa che non potrà e vorrà mai morire in quel modo e ovviamente stava già creando un piano di fuga, però il suo modo di fare è impassibile, come se non gli importasse granché della vicenda. Fa persino domande sulla lama rituale del Seppuku, incuriosito dalla mancanza dell’elsa. È questa la caratterizzazione principale di Zoro! Smettiamola di paragonarlo con Sanji perché non ha senso. La bellezza del nostro cacciatore di taglie risiede in quella calma spettrale, come un piccolo stagno che metaforicamente possiamo associare alla sua anima. Limpido e cristallino, con una caratterizzazione ridotta all’essenziale, senza nemmeno un’increspatura che possa tradire una qualche esitazione passionale. Zoro è bello perché è minimale, come l’Higan, la calligrafia rituale giapponese.

 

Vedete, la bellezza quasi poetica di questa tecnica artistica nipponica risiede proprio nella calma dei tratti che devono essere fatti senza esitazione. Pochi movimenti che riescono a definire quasi un concetto intero. Perché Zoro è essenziale, fatto di pochi “tratti”. Ora voi state guardando Zoro con i miei occhi e spero di essere riuscito a farvelo amare esattamente come lo amo io.

Se poi nonostante ciò, a voi non piace comunque, è una vostra idea e la rispetto, però abbiate almeno l’onestà intellettuale di definire la vostra opinione come tale, un’opinione personale.

Tuttavia (perché c’è sempre la clausola), Zoro in quest’ultimo capitolo ha fatto una leggera caduta di stile. Si è “prostituito” se vogliamo usare un termine un po’ forte, alle esigenze di trama di Oda. Citando un commento che ho scritto sul Devil’s Fruit Forum: “Quando si sono avvicinati i funzionari per accusarlo di omicidio, lui avrebbe potuto abbatterli in due secondi e scappare senza destare sospetti, invece ha preferito farsi portare al centro del luogo del Seppuki e di fare casino davanti a tutti facendo saltare la sua copertura. Perché l'ha fatto? Perché a Oda serviva un pretesto narrativo in modo che potesse velocizzare la trama di Wano e arrivare subito al punto. Non c'è nulla di male, alla fine ha fatto lo stesso con Nico Robin che insieme a Franky fecero la guardia all'entrata di Zou e si addormentarono facendo passare la scimmia che poi avrebbe dato l'allarme e portato la trama di Zou più avanti.”

Nico Robin è una donna molto intelligente e poteva benissimo fare turni di guardia con Franky e gli altri, però si sono addormentati in modo stupido e banale perché Oda ha voluto così, snaturando un po’ il personaggio.

Come già accennato nel mio commento settimanale, la trama di Wano deve partire senza introduzioni, perché conosciamo perfettamente l’assetto sociale di questo Paese, accennato da tantissime persone nell’arco degli ultimi anni. Di Wano ne ha parlato Brook, ne ha parlato Kin’emon e Momonosuke per tutta Punk Hazard per poi passare a Kanjuro durante Dressrosa e ancora a Zou con il Clan Kouzuki e il patto fatto tra Rufy e Momonosuke…

 

Wano DEVE avere una marcia veloce perché non c’è bisogno di introdurre niente! È da Punk Hazard che abbiamo l’acquolina in bocca, ora vogliamo l’azione!

 

ZORO vs OROCHI

Quella di Yamata no Orochi è una leggenda molto affascinante: si tratta di un enorme dragone a otto teste e otto code, talmente grande da ricoprire otto colline e altrettante valli. Le leggende che parlano di come uomini straordinari abbiano sconfitto draghi malvagi esistono in tutte le culture, orientali e non. Celeberrima è la storia di San Giorgio che sconfigge il drago, rappresentato in molti dipinti e raccontato in molte storie. Ma quella di Orochi è molto interessante: dopo aver usato del sake per ubriacare il drago (un po’ come Ulisse che utilizzò il vino per far addormentare Polifemo e un po’ come Zoro stesso, amante del sake), uccise Orochi e tagliò tutte le sue teste. Fece lo stesso con la coda e quando arrivò all’ultima, quella centrale, vide che c’era qualcosa di duro che ne impediva il taglio netto.

 

UNA SPADA!

 

La Ama no Murakumo che, letteralmente, significa Spada del Paradiso o Spada Leggendaria. E qui arriviamo al discorso centrale di tutto ciò. Quando Zoro sconfiggerà Orochi, prenderà la sua spada? Ovviamente una risposta netta a questa domanda è davvero difficile da fare, specie adesso con Wano appena iniziato. Possiamo però fare un ragionamento partendo dalle spade che possiede Zoro attualmente e vedere se tra queste tre ci sia una “sacrificabile” e sostituibile con la lama di Orochi.

E dato che Oda ha rotto il cazzo con i riassuntini, ora gli facciamo vedere noi come si fa. Analizzeremo brevemente tutte le spade che quest’uomo ha posseduto per arrivare a quelle attuali. Mettetevi comodi:

 

All’inizio del manga, durante la prima apparizione di Zoro, vediamo le tre spade. Solo di una sappiamo il nome, la Wado Ichimonji che Zoro chiese al padre di Kuina, nonché suo maestro, Koshiro, di averla per sé. Lui acconsente***. Questa spada appartiene alla categoria O Wazamono. In tutto il mondo ce ne sono 21.

Quando viene sconfitto da Mihawk, perde le due spade sconosciute e resta solo con la Ichimonji. Dovrà aspettare fino a Logue Town per poter avere in regalo dal proprietario due belle lame. La Sandai Kitetsu, altra O Wazamono e la Yubashiri. Quest’ultima appartiene, invece, alla categoria delle Ryu Wazamono. Al mondo ne esistono 50 esemplari. Sono spade di buona fattura, niente di che…

 

[la Kitetsu è quella rossa]

 

[la Yubashiri]

 

Durante Enies Lobby, quest’ultima spada viene distrutta da questo signore qui…

Shu è un Capitano della Marina e ha mangiato un frutto del diavolo che permette di arrugginire qualunque cosa. All’epoca Zoro non sapeva ancora usare l’annerimento e quindi la spada si è distrutta completamente.

 

Durante Thriller Bark assistiamo al bellissimo combattimento di Zoro contro Ryuma. Dopo essere stato sconfitto, dona al cacciatore di taglie la sua katana, la bellissima Shusui o come piace chiamarla a me, Acqua d’Autunno. Infatti non uso mai il nome giapponese perché trovo la versione occidentale molto più bella e poetica.

 

ACQUA D’AUTUNNO

Ma che bella spada, non trovate? La prima lama nera di Zoro.

Attualmente le sue katane sono:

  1. La Kitetsu (quella rossa).
  2. L’Acqua d’Autunno (quella nera).
  3. La Ichimonji (quella bianca).

Escludiamo subito che possa perdere quella regalata da Kuina dato che sicuramente la userà fino alla fine del suo viaggio contro Mihawk. Restano le altre due, ovviamente.

Seguite questo ragionamento: Acqua d’Autunno e Ichimonji sono tutte e due spade con un grande valore sentimentale. La Kitetsu invece gli è stata regalata a Logue Town senza troppi fronzoli, non c’è alcuna storia dietro, nessun legame. L’unica azione degna di nota è quando Zoro ha lanciato in alto la spada facendola roteare ed esponendo il suo braccio. La lama lo ha risparmiato perché ha riconosciuto il suo valore. A differenza delle altre, però, questa spada non rappresenta un valore affettivo così grande per Zoro.

Personalmente ritengo che quando sconfiggerà Orochi e sempre se deciderà di prendere la sua spada, sarà proprio la Kitetsu che darà via, in un modo o nell’altro.

Tuttavia (altra clausola), sappiamo che l’Acqua d’Autunno rappresenta un tesoro nazionale a Wano. Che sia Zoro stesso a lasciare questa spada a Wano prendendo quella di Orochi? L’idea sarebbe interessante però se ci pensate, è stato Ryuma stesso a donargliela, riconoscendo in Zoro un grande guerriero degno di brandire questa spada nera. Da come la vedo io, ci sono tre alternative possibili:

 

  • Zoro dà via la Kitetsu.
  • Zoro dà via l’Acqua d’Autunno donandola al Paese di Wano e prendendo quella di Orochi.
  • Oppure dopo la sconfitta dello Shogun, la popolazione, enormemente grata verso Zoro per aver sconfitto il tiranno, decide di lasciare il loro tesoro nazionale, l’Acqua d’Autunno, al cacciatore di taglie. In questo modo la lama di Orochi resterà nelle sue mani anche da morto e Zoro continuerà il viaggio con le stesse spade che ha sempre avuto.

Per ora mi sento di optare per la prima opzione. Come spiegato prima, la Kitetsu è l’unica ad avere una storia “debole” mentre le altre due no, hanno un enorme valore sentimentale (riguardo quella di Kuina) e un combattimento impegnativo dietro (riguardo l’Acqua d’Autunno).

E dato che Whole Cake Island è stata la saga di Sanji, Wano sarà quello di Zoro, probabilmente. Questo personaggio mostrerà finalmente tutte le sue carte. Che una nuova spada sarà il power-up di cui avevamo bisogno? Magari una bella lama di fuoco come quella di Kin’emon. Ma sto divagando…

Voi che ne pensate?

 

reverendo

 

 

 

*Al primo posto, ovviamente, Zoro contro Mihawk. Al secondo contro Shiriu della Pioggia e al quarto Usopp contro Van Oogur.

**Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/18/per-un-pugno-di-dollari-ecco-come-il-film-di-leone-e-diventato-leggenda/989145/

*** Il passaggio della spada da Kuina a Zoro avviene solo nell’anime. Nel manga ci viene solo spiegato senza alcun flashback.

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